Cronache di Mirko: Oltre il Tempo e oltre lo Spazio (Cap. 3)

CAPITOLO 3 – OLTRE IL TEMPO E OLTRE LO SPAZIO

Sono già passati due giorni ma a giudicare dallo sguardo che mi rivolgono gli altri, devo avere ancora le guance rosse e lo sguardo assorto. Sono tutti quanti convinti che io mi sia innamorato o che abbia preso una bastonata in testa che mi abbia lasciato stordito per qualche giorno.

<<Oppure ti sei drogato di brutto>> decreta Alice, puntandomi un dito severo davanti al naso.

Esco dall’aula superando i miei compagni, appoggio la fronte al vetro freddo di una finestra e tiro un sospiro di sollievo. Sento la necessità di stare in pace, di isolarmi dagli altri. Sento il bisogno di qualcosa ma non so cos’è, è la nostalgia di qualcosa che non ricordo… Mi sono sempre chiesto come facciano le altre persone ad essere felici e stare bene con se stesse quando non si hanno le risposte alle domande fondamentali dell’esistenza: chi sono io? Perché sono qui? Esiste Dio? C’è una vita oltre la morte?

Alice mi passa accanto trottando verso il bagno con un sorriso enorme sulle labbra, tutta felice per i nuovi cinquecento cuoricini alla sua immagine del profilo di un social network.

Forse semplicemente non ci pensano affatto.

Chiudo gli occhi e ritorno con la mente al ricordo del bosco e della sua energia che lo componeva, mi sembra sfuggire fra le dita, come se sbiadisse. Per fortuna l’ho già riportato nel mio diario, per non dimenticare nessun istante.

La giornata scorre come un fiume impetuoso e io osservo le persone attorno a me, strette nelle loro misere convinzioni. La professoressa di matematica procede la sua lezione nell’illusione che ognuno di noi ami alla follia le funzioni circolari e che non si possa vivere senza saper risolvere correttamente gli integrali impropri. Come se me ne importasse qualcosa di tutte quelle lettere e numeri. L’ultima che ci saluta è la professoressa di storia, che ci augura un felice weekend dopo averci dato trenta pagine da studiare per martedì. E il suo sorriso da strega sembra quasi sincero. Di sicuro non sorriderebbe così tanto se sapesse che c’è una sua foto in un profilo hot online. Opera di Maurizio, dopo i colloqui in cui aveva detto ai suoi genitori che avrebbe fatto di tutto per bocciarlo.

Il primo vero sorriso della giornata mi appare sulle labbra quando incontro Cat, al crepuscolo, in un parco in cima alla collina. Il cielo è d’un azzurro sempre più scuro, mentre l’orizzonte si accende di rosa e di viola.

Lei scende dalla sua auto con uno slancio e mi raggiunge quasi correndo, sempre col sorriso in volto, come se volesse annullare il prima possibile la distanza fra noi due. I suoi riccioli ondeggiano e scintillano d’oro alla luce ramata del tramonto. C’è qualcosa nella sua enfasi che mi ricorda la semplicità dei bambini.

<<Ciao!>> esclama un attimo prima di abbracciarmi. È la prima volta che mi dimostra affetto in un modo così esplicito e io arrossisco fino alla radice dei capelli. Il suo corpo quasi sbatte sul mio, come le onde spumeggianti sulla riva, e la consapevolezza di averla fra le mie braccia mi fa provare le farfalle allo stomaco. Il cuore inizia a martellare nel mio petto e sento il fiato corto.

<<Ciao, Caterina>> riesco a dire, dopo un po’. Lei si scioglie dall’abbraccio e corre verso la staccionata, appoggia i gomiti sul legno e guarda giù, verso il paese e verso il fiume che serpeggia nella valle. Indossa dei jeans comodi e una felpa verde chiaro con delle fantasie più scure. Non è elegante eppure io la trovo bellissima e la raggiungo come se fosse l’obiettivo della mia vita. Lei si siede sulla staccionata, e getta le lunghe gambe al di là di essa. Mi siedo accanto a lei, anche se ho un po’ paura di cadere di sotto, giù per il burrone. Lei sembra incurante del pericolo.

Le sue dita si intrecciano alle mie, come era successo qualche sera prima. I suoi boccoli si arricciano di più sopra le spalle e guardandoli li vedo accendersi di luce. Il viso ora ne è completamente circondato, uno spessore bianco lo avvolge come un’aureola e mi fa venire voglia di scrivere una poesia, se solo ne fossi capace.

Per un po’ restiamo in silenzio, ad ascoltare il respiro della terra e l’ululare del vento. Lei ha gli occhi chiusi e la sua respirazione si fa sempre più lenta e profonda. Chiudo gli occhi anche io e sento una pace placida e perfetta dentro di me che mi fa venire il desiderio di meditare ancora e ancora, per sentire sempre più benessere dentro di me.

Quando riapro gli occhi, molto tempo dopo, mi devo riabituare alla luce, anche se ormai il sole è scomparso dietro alle colline, il cielo è quasi blu e il mondo è avvolto da una penombra carica di mistero. Seguo Cat verso il tavolo, lei mi prende la mano e mi attira verso di sé.

<<Abbracciami, ho freddo>> mi dice.

Il cuore mi sale in gola mentre la circondo con le braccia e lei affonda il suo viso sulla mia clavicola. Le sue labbra sono premute sul mio collo e mi sembrano roventi, il mio corpo è elettrico, consapevole che ogni distanza di sicurezza è stata ormai superata e abbattuta. Sembra così piccola e indifesa…

Poi d’un tratto si libera dal mio abbraccio e mi guarda dritto negli occhi. Le sue iridi scure sembrano lo specchio del cielo sopra di noi.

<<Non sono piccola e indifesa>> mi dice.

Io sgrano gli occhi. <<Cosa?>>

<<Non sono piccola e indifesa>> ripete lei. Il suo sguardo è duro e deciso. <<So che l’hai pensato>>.

Inizio a ridere, lei si scioglie e mi appoggia le braccia sulle spalle. Nella penombra della sera il suo viso sembra cambiare, come il disegno abbozzato di un artista. Sono così felice che vorrei che il presente si congeli nell’eternità, le prendo il mento fra le mie lunghe dita e la avvicino a me. Le sue labbra si fanno sempre più vicine ed invitanti. La bacio con delicatezza, come se fosse la cosa più tenera del mondo e sento il suo corpo morbido contro il mio. Il cuore batte così forte che potrebbe aprirmi la cassa toracica, ma non me ne importa niente.

Le nostre labbra si sciolgono dal bacio e i nostri occhi si guardano intensamente. La penombra sembra trasformarle il viso, che diventa più allungato, i suoi occhi diventano chiarissimi… Un attimo dopo ho davanti a me una principessa medioevale, con un lungo abito dorato e lunghi capelli rossi che le incorniciano il viso. Resto senza fiato mentre attorno a noi il parco scompare e i nostri corpi danzano in una sala da ballo gigantesca, con ampie vetrate policromi e lampadari di cristallo. Indosso un abito elegante e dei guanti e sono felice, come non lo sono stato mai.

La sala da ballo scompare e i nostri corpi si avvolgono sotto al mare, lei ora ha dei capelli nerissimi e una lunga coda da pesce sotto al suo busto, rosa come i coralli che circondano quel luogo incantato. L’acqua è freschissima e piena di vita.

I nostri corpi sono sempre più vicini, mentre il mare lascia spazio ad un mondo tutto colorato, con un cielo dorato sopra le nostre teste. Il suo corpo si trasforma in quello di un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi scintillanti come diamanti, vestito come un damerino di altri tempi e le sue labbra rosa sono morbide e calde contro le mie.

Il mondo continua a cambiare tutt’attorno a noi, anime che si ritrovano dopo tanto tempo, in un intreccio di vite e storie, amori e amicizie. Come un gomitolo che si riavvolge su se stesso.

<<È stato… fantastico>> dico dopo un po’. Lei annuisce, felice. <<Il bacio più intenso della mia vita>>. Ci siamo ritrovati, ci siamo riconosciuti…

<<Com’è stato possibile?>> chiedo.

Lei sorride. <<È merito del prana, l’energia che abbiamo respirato dentro di noi prima, ci rende più coscienti, ci sviluppa i nostri sensi perduti. Ma per avere delle belle esperienze dovremo farlo ancora>>.

<<Come si fa?>> chiedo. Voglio vivere in quella pace, dentro l’armonia cosmica.

<<Meditando>> mi risponde lei, mi sorride e mi prende per mano, <<vieni con me, ti faccio vedere come si fa!>>

Sono felice e inseguo Cat che mi strattona verso la sua auto, mentre sopra di noi sbocciano le stelle una alla volta, nel cielo scuro della sera.

 

Davide Dan

 

5 Commenti

  1. Ma è fantastico! Il loro legame è speciale e si sono ricordati alcune vite passate… non vedo l’ora di proseguire la storia!

  2. Non smetterò mai di dire che adoro questo racconto! Mi rivedo davvero tanto nel protagonista, stavo per commuovermi quando hanno ricordato alcune vite passate, grazie ancora per questa bellissima storia!

  3. Ho letto i primi 3 capitoli e sono rimasto molto soddisfatto, la storia mi piace molto, è interessante. Continua cosi Davide 😉

  4. Che emozione… si sono riconosciuti e hanno ricordato una vita passata insieme dal loro primo bacio! Anche la scena per com’era sviluppata è uscita benissimo. Si parla di prana e meditazione, è davvero l’inizio dell’avventura e non vedo l’ora di leggere come prosegue. Complimenti, Davide.

  5. Bellissimo questo episodio in cui sono riaffiorate le loro vite passate!


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