A mio figlio (di un’altra vita) – Davide (Dan)

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Premessa: questa poesia nasce da un’esperienza avuta mettendo in pratica le tecniche insegnate nel libro Il sigillo delle vite passate di Angel Jeanne.

 

Ti guardo e ti osservo, con occhi nuovi,

mi sono tuffato in un mare profondo,

al di sotto di leghe di inganni che più non assecondo.

Perdona un ragazzo che non sa esprimere le sue emozioni.

 

Il tuo cuore ora non concepisce

ma sento dentro che un giorno comprenderà

i sentimenti di chi quelle parole mai pronuncerà.

Vederti, come ti ho visto io, qualcosa di sacro sancisce.

 

Eri la cosa che più al mondo abbia desiderato,

dei miei sogni eravate le mie lune,

la tua esistenza valeva di più di mille fortune.

Ho pregato e sperato, le dita della mia amata intrecciato.

Io, Europa, Ganimede, Callisto…

 

Apristi gli occhi al mondo d’estate, nel chiarore,

eri il sole e la gioia di tutta la famiglia,

quel ricordo è dell’albero una foglia.

Non sono più tuo padre, ma chi glielo dice al mio cuore?

 

C’è chi alle persone i sentimenti manipola

ma io so chi sei e cosa provo davvero,

non possono privarmi di ciò che è sincero;

ti amo come un padre dovrebbe amare il suo bambino,

silenzioso e vigile verso ogni aguzzino.

Avvampa il sentimento di proteggerti dal mondo

non so esprimere a voce ciò che vivo nel profondo

ma ti vedo e ti tendo una mano invisibile…

 

Non so convivere con questi sentimenti prematuri.

Chiedo all’uomo che reclama la tua paternità,

mi dice che un figlio la sua vita vivrà.

Lascialo andare per la sua via

comprendi che è giusto che così sia

ma veglialo e del suo bene ti assicuri.

 

Non c’è altro che io possa dire

ti chiedo di mio figlio, abbine cura,

ascolta ma non assecondare ogni sua paura.

Che questo affetto sia la tua forza

anche se chiusa sarà la sua porta.

Lo vedrai brillare come mille soli,

lascia solo che con le sue ali, voli.

È stato tuo figlio, tuo fratello e tuo amico,

è colui che al tuo fianco spesso è esistito.

Tra gli astri lo vedrai splendere,

ricorda quella mano sempre gli devi tendere.

Questo è ciò che il mio cuore ha avuto l’ardire di sentire.

La voce che non riesco a dare ai miei sentimenti,

antichi e nuovi,

silenziosi,

e solo in apparenza assenti.

 

4 Commenti

  1. È assurdo come sei riuscito a descrivere bene quel sentimento di protezione che un padre prova verso il figlio, e tutte le altre sensazioni. Delicato come una poesia, profondo come una riflessione sincera. Un dialogo tra due vite che hai potuto avere solo grazie al tuo impegno costante, si vede dai dettagli, troppo sinceri per essere finzione. Complimenti per la poesia, trasmette sentimenti al contempo dolci e maturi. Bravissimo!

  2. È meravigliosa, penso che sia una felle poesie più belle che abbia mai letto. Mi sono quasi commossa mentre la leggevo si sente tantissimo in ogni parola che scrivi il forte sentimento che provi e hai provato. Grazie per questa bellissima poesia, per me una perla preziosa! Grazie mille!

  3. Bellissima e molto dolce questa poesia Davide! 🙂

  4. Bellissima poesia Davide! 🙂


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