Beheaded: Il magnifico Simon Engarion (Cap. 5)

CAPITOLO 5 – IL MAGNIFICO SIMON ENGARION

In tutti i tre regni non vi era adolescente, donna o anziana che non fosse segretamente o apertamente innamorata di Simon Engarion. Il principe era perfetto sotto ogni punto di vista: era bello, ricco, potente, giovane, in salute, generoso, amichevole, carismatico, coraggioso… Ogni qualità che si può considerare buona si addiceva sempre al magnifico Simon.
Aveva dei lunghi e lisci capelli neri che emanavano un profumo di vaniglia. I bellissimi occhi erano metà azzurri e metà verdi, in quanto le iridi erano composte da un cerchio del colore dei prati che ne racchiudeva uno del colore dell’oceano che a sua volta circondava la pupilla che racchiudeva l’universo. Le sue labbra erano di un rosa puro e perfetto, la sua carnagione non era né troppo chiara né scura e portava un orecchino d’oro all’orecchio destro. Era alto, magro e con un fisico che pareva essere stato scolpito dal migliore degli gnomi. Inoltre, come se non fosse stato già abbastanza magnifico, Simon indossava dei vestiti sempre alla moda ed eleganti. Ma i suoi pregi non finivano certo qui. Era considerato una delle persone più acculturate ed intelligenti di tutti i tre regni. La sua mente era perspicace, arguta e sempre pronta a pensare agli altri. Non passava giorno senza che giungesse alle tue orecchie almeno un atto eroico e caritatevole che Simon aveva compiuto. Succedeva spesso che donasse un gioiello che stava indossando ad un povero che ne aveva più bisogno, una volta diede tutto ciò che stava indossando ad un ragazzo pieno di debiti che voleva sposarsi. Girava anche voce che avesse adottato 100 orfani sfortunati per donare loro affetto e cure. Bisognava certo ammettere che non avrebbe mai potuto curarsi così tanto di se stesso o degli altri se non avesse avuto a disposizione il grandioso patrimonio della famiglia Engarion. La sala reale era abitata da statue completamente d’oro dei discendenti degli Engarion. Nel loro giardino era presente ogni specie di pianta, perfino l’albero delle lingue. C’era chi diceva che il re dormisse in un letto fatto di diamanti e che ogni sera mangiasse una pepita d’oro per sentirsi ricco dentro. Giravano moltissime dicerie intorno all’immensa ricchezza della famiglia Engarion, ricchezza che fu strappata con sangue e tradimento al popolo dei nani.
Simon era perfetto sotto ogni punto di vista. Sarebbe bastato che chiedesse la mano a qualsiasi persona, ricca o povera e questa si sarebbe sposata senza esitazione con lui, ma tra tutti, c’era solo una ragazza che il magnifico voleva e questa ragazza era Erien.

Erien era seduta su una panchina nel parco reale del Gran Castello; stava indossando un vestito verde con una cintura fatta con pezzi di corteccia come era di usanza fare in autunno. Mentre leggeva un libro di avventura, i suoi 5 corgi giocavano felici tra di loro. I loro nomi erano Biscotto, Tortino, Bignè, Meringa e Cioccolato. Per chi non sapesse cosa siano i corgi, gli basti sapere che sono la razza di cane più dolce che esista e che sono le creature più fantastiche esistenti. Girava voce che Tortino fosse un cavaliere innamorato della regina e che si fece trasformare in un cane da una potente strega per proteggere la figlia e starle accanto in ogni momento. Alcuni erano addirittura convinti di averlo visto trasformarsi in un uomo, ma ovviamente nessuno era disposto a rischiare di finire in manicomio per sostenere la propria tesi.
Erien aveva troppi pensieri per la testa in quel momento e non riusciva a concentrarsi abbastanza da leggere. Chiuse il libro e si mise ad osservare i suoi piccoli amici mentre rincorrevano una farfalla. Erano successe molte cose negli ultimi giorni: Seen era morto, aveva perso l’amore per suo padre e probabilmente si sarebbe sposata a breve. Certo, Simon non era niente male come ragazzo. Erien lo aveva incontrato più volte e lo aveva sempre trovato divertente e affascinante, ma rimaneva il fatto che non era Seen e non era colui che amava. Ma sapeva che in gioco non c’erano solo i suoi sentimenti. A breve il Re del Regno Roundigham e Vollinsense, Dromaca Engarion, avrebbe raggiunto i 65 anni, ovvero il limite di età per rimanere al trono, lasciando il potere in mano al primogenito, ovvero Simon Engarion. Dal loro matrimonio ne sarebbe derivata l’unione della famiglia Engarion e Millow e contemporaneamente quella dei 3 regni. Questo vasto impero avrebbe garantito al principe un potere molto più grande. Certo, controllare un territorio più vasto portava ad un controllo più difficile e problematico, ma il nuovo re avrebbe sicuramente avuto i soldati e il denaro necessari a risolvere qualsiasi problema. Era dura dover passare la vita con qualcuno che non si amava, ma Erien sapeva che anche se la vita era sua rimaneva sempre una in confronto alle altre migliaia.
Mentre faceva questi pensieri i corgi si misero ad abbaiare contro l’estraneo che stava dirigendosi verso la loro principessa, eccetto per Tortino, il quale teneva lo sguardo fisso su di lui rimanendo seduto. Una voce tranquilla e melodiosa accompagnata da una mano sicura e amichevole calmò i cani con facilità. In seguito, l’ospite si sedette accanto alla principessa assente e disse: <<Sei stupenda>>.
Erien si voltò: <<Cosa?>>.
<<Cosa?>> ripetè lui.
<<Tu cosa>>.
<<Forse è meglio che ricominci da capo. Ciao Erien, mi dispiace per quello che ho sentito sul tuo ragazzo. Sappi che se ti serve qualcosa per stare meglio non dovrai esitare a chiedere>>.
La principessa abbassò gli occhi e li rialzò con un debole sorriso: <<Grazie Simon>>.
Il principe le porse muto un cioccolatino e lei lo accettò altrettanto silenziosa. L’atmosfera era tranquilla e fresca. Era un’inusuale giornata soleggiata di autunno e il panorama stava cominciando a dipingersi di rosso e marrone. Nel frattempo i quattro dolci cagnolini si erano allontanati per rincorrere uno scoiattolo, lasciando i due probabili promessi sposi in pace.
Dopo un po’ il principe aggiunse: <<Tuo padre ti ha detto?>>.
<<Sì>>.
<<E tu cosa hai risposto?>>.
<<Non lo so>> rispose Erien guardandolo negli occhi.
<<Stai tranquilla. C’è ancora tempo>>.
I due si misero a guardare il sole tramontare e tingere il cielo di rosa e arancio in un lungo silenzio.
Ci sono moltissimi tipi di silenzio, alcuni sono all’inizio di una storia e altri alla fine. A volte rappresentano tristezza o dolore, altre ancora felicità e tranquillità. Si può trovare il silenzio tra due persone che si odiano come due che si amano, nell’infinito spazio o nel buio di una stanza chiusa, alla morte di qualcuno o quando ancora deve nascere… C’è chi lo spera ma anche chi lo teme e altri ancora che lo ascoltano più attentamente della musica. Le emozioni che l’assenza del suono può far provare possono essere sia di inquietudine che di pace. Ci sono moltissimi tipi di silenzio, e quello nato tra Erien e Simon era un silenzio tranquillo e sereno. La fretta era assente e i due avevano tutto il tempo che volevano prima di dover aggiungere un’altra parola.
Dopo che entrambi si erano rilassati un po’ ammirando il tramonto, Simon disse con un piccolo sorriso: <<Ti vidi per la prima volta a 5 anni. Ricordo ancora il vestito rosso che indossavi. Ero ammaliato dalla tua bellezza e quando mi guardasti con quei occhi azzurri mi sono sentito morire. Amore. Penso che con questa parola si possa riassumere tutto ciò che ho provato per te in tutti questi anni, ma purtroppo fin’ora a riassumere le mie parole è stata la timidezza>>.
Prese un lungo respiro, appoggiò la mano sul legno della panchina vicino a quella di Erien, toccando con il suo mignolo quello della ragazza: <<Capisco che in questo momento ti risulti difficile accettare anche solo una parte del mio amore, ma ti prego di lasciarmi almeno un’opportunità per conoscerci meglio. Domani, a cena, nel castello di Roundigham, ti porterà una mia carrozza.  Accetti?>>.
Le giornate della principessa erano diventate sempre più tristi e lente e non si sarebbe mai lasciata sfuggire una breve salvezza dalla monotonia. Inoltre, sapeva che Seen avrebbe voluto che lei fosse felice ad ogni costo, quindi si voltò a guardare il suo probabile futuro marito e rispose sorridendo <<Accetto>>.

 

Thomas Belvedere

 

4 Commenti

  1. Credo che resterò molto stupita da questa storia quanto dell’altra parallela di Seen!

  2. Simon non mi convince, secondo me ha qualcosa da nascondere… oppure finirà per piacermi, vedremo! 😛

  3. ” Le emozioni che l’assenza del suono può far provare possono essere sia di inquietudine che di pace” bellissima frase, ho adorato questo capitolo, spero tanto che Simon non si riveli cattivo perché già lo adoro 😂

  4. Molto bella la descrizione del silenzio!


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