CAPITOLO 17 – L’ANGELO
L’ira di mia sorella si sbollenta nel giro di pochi minuti e torna poco dopo in camera mia con tutto il suo arsenale di bambole, che stende sul mio letto.
<<Guarda Mirko!>> esclama lei, con un enorme sorriso sul viso, <<Elisa ha un vestitino nuovo!>>
Elisa è una delle sue bamboline preferite, che ora sfoggia un lungo abito a fiori.
<<Ma non era il vestito di Valentina, quello?>>
<<No>> risponde prontamente lei, mostrando la bambola, <<adesso Valentina ha il vestito da sposa perché domani c’è il suo matrimonio>>.
<<Ah sì?>> chiedo io. <<E con chi si sposa?>>
<<Con Zeo ovviamente>>. Mostra l’unico maschietto del gruppo che ogni settimana mia sorella fa sposare con una delle sue bambole. In realtà dovrebbe chiamarsi Zeus, ma mia sorella non riesce a ricordarsi quel nome.
<<Ma non era sposato con Chiara?>>. I miei dubbi sono più che legittimi.
<<Non più, Zeo fa un po’ lo stupido e lei si merita di meglio>>.
In ogni caso il matrimonio con Chiara è stato quello più duraturo, se non ricordo male forse è durato ben nove giorni.
<<E cosa fanno le tue bambole tutto il giorno, Laura?>>
<<Ovvio, no? Vanno anche loro all’asilo>>. In testa al gruppo mette Silvia, una bambola col vestito da Sailor Moon che le ha regalato nostra cugina.
Ridacchio, mentre le passo una mano fra i suoi capelli ramati come i miei. <<E cosa fanno all’asilo?>>
<<Vanno dalla loro maestra Angelica, che insegna a far volare le cose, a leggere nel pensiero e a guarire le persone quando si fanno male>>.
<<Oh>> rispondo io, stupito. Chissà come crescerebbe mia sorella se conoscesse le cose che studio io nella nuova scuola…
<<E cos’altro sa fare Angelica?>>
<<Un sacco di cose, lei è la maestra!>> esclama lei, mostrandomi la bambola con addosso una maglietta col disegno di un leone, poi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: <<vede anche il futuro!>>
Non posso fare a meno di sorridere.
Chissà se lei vede bene l’aura delle persone e delle sue bambole…
Sto per dirle qualcosa quando lei esce dalla stanza. <<Babbo, hai visto Arya?>>
<<Aria?>> chiede lui, perplesso.
<<La bambola col vestito fucsia>> traduce la mamma.
<<E chi lo sa cos’è questo fucsia…>>
Nella mia stanza continuo a ridere. Sposto tutte le bambole di mia sorella sul comodino e recupero la borsetta azzurra di Lucia, finita sotto al letto. All’inizio mia sorella aveva chiamato tutte le bambole Valentina come la sua maestra d’asilo preferita, ora però ha inventato tantissimi nomi.
<<È una di queste?>> chiede mio padre, trovando delle bambole nel lavandino del bagno.
<<No!>> strilla lei, <<non toccare Bianca e Nadia! Loro stanno facendo il bagno!>>
Mio padre decide saggiamente di togliersi dai piedi.
Mi stendo sul letto pronto a meditare quando mia sorella spalanca la porta di camera mia e a passo di carica raggiunge il mio letto. <<Mirko!>>
“Oh cielo, cosa sarà successo ora?”
<<Qualcuno ha appeso Timmy per le orecchie!>> esclama lei, arrabbiata.
Mister Timmy, il peluche che la mamma ha messo in lavatrice. <<E lui si lamenta?>> chiedo io.
<<Certo che no>> risponde lei, <<lo sanno tutti che lui non parla>>.
<<E allora lascialo stare, quando sarà asciutto potrai giocarci ancora>>.
Laura annuisce. <<Va bene…>>
Mi sistemo di nuovo le cuffie alle orecchie.
<<Mirko…>> mi chiama ancora lei.
<<Sì?>>
<<Lo sai che sei tutto blu?>>
Mi alzo dal letto. <<Cosa?>>
Lei mi guarda seriamente. <<Adesso no ma prima facevi una luce blu>> mi dice e poi se ne va. Ha forse visto la mia aura?
Chiudo la porta, mi siedo comodamente e avvio un mix da meditazione e un timer.
“È ora di meditare”.
Mi libero dai pensieri e mi godo mezz’ora di pace e relax, senza pensieri. L’epilogo perfetto per questa meravigliosa giornata. All’inizio ho difficoltà a concentrarmi, la mia mente torna a pensare a mia sorella e alle sue bambole, e togliere quei pensieri non è facile. Sul cuore invece mi sento davvero bene, sembra che la luce entri come un fiume impetuoso all’interno del mio petto, riempiendolo sempre più in profondità. Sulla mente qualche difficoltà. Sulla corona invece molto meglio, l’energia scorre in un flusso che dall’alto riempie il mio chakra come un calice e mi connette all’infinito universo.
Quando ho terminato, vado a lavarmi i denti e sistemo lo zaino e i vestiti per il giorno successivo, poi mi stendo sul letto e recupero dal comodino l’ultimo libro che sto leggendo: Matilde, di Roald Dahl, era il mio scrittore preferito durante l’infanzia e ogni tanto rileggo tutte le sue opere.
Ed è proprio quando ormai mi abbandono alla stanchezza che dentro di me cambia qualcosa. Dentro al petto si accende un fuoco e una forte energia s’irradia dentro di me, facendomi provare un calore fortissimo. Il sonno si dilegua e la felicità risale fino alle labbra, facendo sbocciare un grande sorriso. C’è qualcosa accanto a me, lo sento anche senza vederlo, e qualsiasi cosa sia mi sta facendo provare queste sensazioni meravigliose. Chissà, forse è un angelo?
L’energia mi fa sentire sicuro e protetto e sembra tirarmi verso l’alto, mi sembra di galleggiare…
I miei sensi si amplificano e il mondo inizia ad accendersi di luce mentre nelle mie orecchie i suoni si fanno più forti e nitidi… qualsiasi cosa stia accadendo è prodigioso.
Ad un tratto sento qualcosa sul mio viso, una leggera pressione, come se qualcosa mi stesse toccando e dentro di me provo emozioni fortissime. Piccole scosse simili ad elettricità si riversano nel mio corpo, facendolo gioire, mentre dentro di me si diffonde un profondo sentimento d’amore verso tutto ciò che esiste. Mi sento davvero felice e in pace, come se mi stesse iniettando benessere.
<<Sei un angelo?>> chiedo.
Nessuna risposta, solo una piccola scossa. Rifaccio la domanda e di nuovo sento quella stessa sensazione. E se non parlasse con le parole ma con il sentimento? Dopotutto è il linguaggio comune a tutti gli esseri umani…
Quella sensazione che sento è una conferma. Non saprei dire come faccio a saperlo, è come se sentissi dentro che è così.
Nasce così una conversazione fatta di scambio di sentimenti. Mi arriva pace e io rispedisco felicità, mi manda appagamento e io rispondo con gioia. Diventa uno scambio di energia con un sentimento impresso dentro, che raggiunge l’altro e lo avvolge.
Chissà se è così che tutto il resto del mondo comunica…
La nostra comunicazione dura finché non è ora per me di andare a letto, sorrido mentre imposto la sveglia e m’infilo sotto le coperte. Chissà dov’è andato ora l’angioletto o qualsiasi cosa sia. Credo che lo chiamerò angelo per semplicità.
Ma lui non se n’è ancora andato. Sento di nuovo la sua energia, dietro di me, si adagia sulla mia schiena mandando piacevoli brividi in tutto il corpo. Poi l’energia si diffonde davanti a me e mi rinchiude come in una crisalide.
L’angelo mi ha avvolto con le sue ali.
Ora nulla può più nuocermi e io mi addormento beatamente, sognando mondi lontani e orizzonti senza confini.
Davide Dan
I nomi delle bambole 😍😍 che bella la parte in cui descrivi l’incontro con l’angelo, per un secondo anch’io mi sono sentita protettissima 😊
Carinissima l’idea delle bambole e i rispettivi nomi ❤️ e mi è piaciuto molto come hai descritto l’incontro con l’angelo, sei riuscito a trasmettermi il senso di stupore, di gioia e di protezione che ha provato Mirko 🙂