Cronache di Mirko: I Chakra (Cap. 18)

CAPITOLO 18 – I CHAKRA

L’aria è gelida questa mattina e i nani di terracotta nel giardino sono rivestiti da una crisalide di brina. Affondo le mani nelle tasche del cappotto e raggiungo la fermata dell’autobus. Nonostante tutto mi sento particolarmente sereno questa mattina, mi sono svegliato proprio di buonumore e nemmeno il latte bruciacchiato e i biscotti ammorbiditi me l’hanno guastato. Oggi sento che sarà una splendida giornata.

Attendo l’autobus fiducioso, Andrea non troppo lontano da me sbuffa e ripete il suo memoriale di lamentele, sembra la recita di un rosario.

<<Hai altro di cui lamentarti, Andrea?>> gli chiede una ragazza, infastidita dal suo atteggiamento polemico.

<<Sì!>> esclama lui, <<la sfumatura del cielo di stamattina non è sufficientemente azzurra!>>

Scoppiamo a ridere e Andrea fa una smorfia divertita.

Quando l’autobus arriva riesco a trovare posto su un lato vicino ad un ragazzo che dorme con la bocca aperta. Appena mi siedo infilo le cuffie alle orecchie e mi rilasso sul sedile, mentre respiro energia dentro di me.

“Speriamo che il compito di punizione sia andato bene…” inizia una voce nella mia testa. Scaccio quel pensiero.

“Oggi Sandrini ha detto che interroga”.

“Ma avrò fatto correttamente i compiti d’inglese?”

“Oh no, non ho ripassato economia!”

Basta!!! Scaccio via tutti quei pensieri che cercano di infilarsi nella mia mente. C’è una strana energia dentro l’autobus. Mi guardo attorno e per la prima volta mi rendo conto di come siano cadaveriche le facce degli altri ragazzi, nessuno di loro è contento di andare a scuola. L’autobus deve essere impregnato di questo sentimento di sonno e fastidio. Mi dissocio da queste sensazioni, non mi importa cosa provano gli altri, decido io per me stesso quali emozioni provare.

Respiro luce dentro di me e mi concentro solo sul rilassamento.

Quando arrivo a scuola, mi accorgo di essere più cosciente rispetto agli altri studenti, è come guardare tutto quanto da un’altra prospettiva, più distaccata. Nell’osservare gli altri e i problemi che si trascinano dietro mi accorgo di come non siamo davvero liberi. Nessuno si rende conto che quei problemi non sono davvero loro e che potrebbero distaccarli per vivere più serenamente. Dopotutto l’ansia non ti fa passare le verifiche con un voto più alto, che ti preoccupi o no le devi fare ugualmente. Sarebbe meglio stare più sereni, no?

Be’ a parole è facile ma in pratica è molto complicato, è strano che a scuola non venga dedicata nemmeno un’ora sul gestire le emozioni e non farsi prendere dalle preoccupazioni. Sicuramente sarebbe molto più interessante e utile per la vita di tutti i giorni e per il futuro. Non ci serve soltanto saper leggere, scrivere e fare calcoli, dobbiamo anche lavorare su noi stessi come persone per capire quali sono i nostri bisogni, superare le nostre paure, vincere la timidezza, gestire un rifiuto o una perdita… o forse non vengono prese in considerazione perché sono considerate superflue?

La mattina passa, scandita dalla campanella e dall’alternarsi delle lezioni. Quando ricevo un bel voto ne gioisco e quando vengo ripreso o prendo un basso voto distacco quella sensazione, non darò a nessuno il potere di amministrare la mia felicità. La verifica di economia è andata male, pazienza, la prossima volta mi impegnerò di più. Fine dei pensieri. Faccio un profondo respiro di prana…

Arrivo a casa e trovo sulla tavola un’insalata con tonno e mozzarella e un piatto di pasta al pesto da scaldare nel microonde. Quando ho finito di mangiare mi stendo sul divano e guardo le ultime news sui social network, trovando tantissimi video divertenti. Avvio il primo, dove un ragazzo fissa le persone mentre prende a morsi un ceppo di insalata, nel secondo due gattini si fanno le coccole l’un l’altro, nel terzo una ragazza fa finta di essere ubriaca…

Ad un tratto tra i video consigliati ne compare uno sulla meditazione. Lo apro incuriosito, fa sempre parte del canale di Accademia.

<<Rilassati…>> inizia la voce. Respiro luce dentro di me ed è come una secchiata d’acqua gelata in faccia.

Dove sono stato fino ad ora?

Ripenso al tragitto nell’autobus, al pranzo e all’ora passata nel divano a guardare i video, addormentato nell’incoscienza più totale… compiendo ogni cosa in modo del tutto meccanico e abituale.

Mi prende davvero male, sono stato così incosciente per tutto questo tempo?

Mi alzo dal divano e mi riprendo dal torpore che già quello mi stava trasmettendo. Se fossi rimasto ancora un po’ lì sarei caduto in pieno nell’abisso dell’apatia.

No, io devo reagire. Mi ricarico riempiendomi di luce dall’universo e vado a terminare i compiti prima di andare a lezione. Nuova energia, pulita e frizzante, scorre nelle mie vene, rinvigorendomi.

Quando di nuovo esco di casa mi sento tutto pimpante, non vedo l’ora che inizi questa nuova lezione!

 

<<Oggi parleremo dei chakra>> esordisce il professor Palmer, quando siamo tutti seduti ai nostri posti. Walter oggi è assente e mi sento un po’ solo fra tante persone che non conosco. Tuttavia, il desiderio di conoscere è così forte che mi concentro unicamente sulla lezione. Sono qui per imparare, non per fare combriccola coi compagni di classe.

<<I chakra non sono qualcosa di fantasioso o soprannaturale, sono semplicemente punti del nostro corpo capaci di accumulare energia pranica. Essi hanno delle capacità che però sono in grado di utilizzare solamente se ricevono il giusto nutrimento>> spiega il prof mentre ci guarda attentamente, <<è giusto che proviate scetticismo, dopotutto non sapete di cosa si tratta! Ma io non vi chiedo di credermi, proveremo con l’esperienza diretta tutto quanto, ogni cosa a suo tempo. Potreste paragonare i chakra a degli arti del corpo che non avete mai utilizzato, non avendolo mai fatto non sapete di poterli usare, sarà una piacevole scoperta. Senza il giusto nutrimento però non sarete in grado di farlo, perché come il corpo ha bisogno di cibo, i chakra necessitano di energia. Ebbene, com’è possibile farlo? Attraverso la meditazione, che sarà l’argomento principale delle prossime lezioni, il più importante e fondamentale.

<<Lasciatemi premettere che nel nostro corpo ci sono innumerevoli chakra, ma quelli che consideriamo più importanti, e che chiameremo principali, sono otto. Essi hanno dei nomi complicati dato che sono stati coniati in oriente ma quei nomi non ci interessano. Dal basso verso l’alto li chiameremo rispettivamente: kundalini, sessuale, chi, plesso, cuore, gola, mente e corona. Il chakra kundalini si trova alla base della spina dorsale, poco sopra c’è il chakra sessuale (spesso  vengono confusi e considerati come fossero uno solo), il chi si trova poco sotto l’ombelico, il plesso alla bocca dello stomaco, il cuore al centro del petto, il chakra della gola sul pomo d’Adamo, il chakra della mente si trova fra le due sopracciglia e la corona è sulla sommità della testa>>.

Ci lascia il tempo di assimilare queste informazioni e prendere appunti. <<Molto bene, ora ripetiamo insieme quali sono i chakra e dove sono posizionati. Dal chi in poi, vorrei che appoggiaste indice e medio di una mano su ognuno di essi, così da memorizzarli meglio>>.

Il prof li ripete uno alla volta. <<Kundalini, sessuale, chi, plesso, cuore, gola, mente e corona. Come vedete i nomi sono abbastanza intuitivi e semplici da ricordare>>.

<<Wendy, il chakra della mente si trova fra le due sopracciglia, non nel mezzo della fronte>>.

<<Kairos>> mi dice, facendomi sobbalzare, <<il cuore sta un po’ più in alto…>>

Corregge ognuno di noi.

<<Queste sono le basi dell’evoluzione spirituale, prestiamo la giusta attenzione>>. Il suo tono non è severo, c’è qualcosa nella sua figura che incute rispetto. In classe regna il silenzio durante le sue spiegazioni e tutti quanti sono concentrati ad ascoltare e partecipare alla lezione. Sembra quasi innaturale…

<<Molto bene ragazzi. Potete trovare il testo integrale di questa spiegazione nel primo capitolo del tema Chakra. Vi anticipo già da subito che io non passerò le mie ore qui con voi a leggere questi capitoli, sarete voi a doverlo fare in preparazione alle lezioni. Questo tempo lo useremo principalmente a livello pratico, perciò i vari concetti li riprenderemo solamente per rinfrescare la memoria e chiarire dubbi. Dedicheremo alcune lezioni solamente alla teoria e alle vostre domande, ovviamente, ma principalmente le sfrutteremo per fare pratica>>.

Quando parla ci guarda sempre negli occhi, uno ad uno. <<Badate bene che la teoria è molto importante e andrà saputa ma sarà con la pratica che imparerete davvero ciò che stiamo facendo. Per queste prime lezioni, tuttavia, adotteremo un metodo più scolastico, lasciando più spazio alla teoria, perché per voi ci sono molti concetti nuovi da apprendere. È tutto chiaro?>>

Tutta la classe annuisce.

Il prof sembra molto soddisfatto. <<Domani non ci sono le lezioni, perciò vi chiedo di ripassare bene queste lezioni fatte e di leggere il primo capitolo sia del tema Matrix che del tema Low Frequency. Sono temi molto importanti, vi chiedo di non sottovalutarli. Non saranno l’argomento della prossima lezione, perciò avrete del tempo per leggerli e assimilarli>>.

Il prof si appoggia alla lavagna. <<Abbiamo ancora alcuni minuti. Per quanto riguarda i chakra, inizialmente ci concentreremo solo su cinque di questi, ovvero: chi, plesso, cuore, mente e corona. Ora andremo a concentrarci su ognuno di essi, perciò ora appoggiate le dita sul chi e cercate di sentirlo, non importa se ci riuscite o no, l’importante è che tenete le dita in quel punto>>.

Tutta la classe esegue. Appoggio le dita poco sotto l’ombelico e cerco di sentire se c’è qualcosa, in profondità… sento solo un piccolo movimento, come un brontolio dell’intestino.

<<Ora appoggiate le dita sul plesso>>.

Sposto le dita sulla bocca dello stomaco, poco sotto la cavità toracica. In quel punto non ci sono le ossa e perciò le dita affondano nella pelle. Mi sembra di sentire una sfera di energia sotto la pelle. Sento l’istinto di riempirla di energia, attingendola direttamente dai luoghi più puri dell’universo…

<<Ora spostatele sul chakra del cuore>>.

Si trova nel mezzo del petto, non a sinistra. Le dita si appoggiano sulle ossa della gabbia toracica ma la mia concentrazione va sempre più a fondo, dove si trova il chakra. Questo riesco a sentirlo, è come un globo di energia, c’è un sentimento d’amore dentro di esso.

<<Bene, ora il chakra della mente>>.

Le dita si posizionano sulla fronte, l’anulare tocca il punto in cui si uniscono le sopracciglia, il medio e l’indice sono sopra di esso, posizionati uno sopra l’altro come le luci del semaforo. È una posizione un po’ scomoda ma ci sto facendo l’abitudine. Il chakra della mente si fa sentire fin da subito, è come una moneta premuta sulla pelle, ed è una prima conferma che tutto questo è davvero reale!

<<Infine, la corona>>.

Appoggio le dita sulla sommità del capo. Inizialmente non sento nulla, poi qualcosa si fa sentire, come una pallina appoggiata sulla testa, in parte dentro e in parte in superficie.

<<Questi sono i vostri chakra. Dalla prossima lezione impareremo a prenderci cura di loro e più avanti parleremo di ognuno di loro nello specifico. Ora fate un bel respiro profondo di prana>>.

Inspiro dentro di me la luce che permea l’universo. Il prof rimane in silenzio per un minuto intero e nella classe si sente il solo rumore del nostro respiro e qualche eco dalle classi adiacenti.

<<Molto bene. Grazie per l’attenzione, vi auguro una felice serata>>.

 

Davide Dan

 

 

3 Commenti

  1. Molto bella la spiegazione dei chakra, mi è piaciuta la comparazione delle dita sul mente posizionate come un semaforo ahahaha Grazie Dan per questo racconto, è davvero speciale!

  2. Davvero bellissimo, grazie Davide 🙂 la prima parte mi ha fatto ricordare quanto sia importante rimanere coscienti il più possibile.. Grazieee 🙂

  3. Che bel capitolooo❤️️ mi sembrava di stare nell’aula con loro, mi sono messa sulla sedia e ho iniziato a toccare i chakra passo passo ahahaha grazieee 🙂


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