CAPITOLO 6 – DUBBI SULLA REALTÀ
Il sole è sparito da un pezzo, risucchiato via dietro ai palazzi del centro. Sono appoggiato contro un muretto, la schiena aderente ad un’antica colonna, più volte imbrattata dalla vernice di qualche ragazzaccio che non sapeva come passare la serata. Caterina mi ha dato appuntamento davanti ad un vecchio edificio restaurato recentemente, circondato da un ampio prato ombreggiato da pochi alberi molto alti e con i rami spalancati come le braccia di un bambino quando viene preso in braccio. Il portone rettangolare sembra piuttosto solido e sull’anta destra c’è una targhetta dorata con sopra uno stemma rotondo in varie tonalità d’azzurro.
Ho passato due ore a casa a ribaltare l’armadio, incerto su cosa mettermi per l’occasione, non è un appuntamento galante, ma non posso nemmeno presentarmi in tuta. Questa è una di quelle situazioni che di solito mi bloccano in un circolo di incertezza e timidezza e che non so come affrontare, mi sento a disagio, fuori luogo e inadeguato. Tutto questo è per me fonte di stress e il più delle volte finisco per scappare via. Non sono abituato a provare questo subbuglio emotivo, alle farfalle allo stomaco, al pensiero che si avvolge attorno alla stessa persona come in un abbraccio. O come un cappio al collo? Sono abituato ad avere il controllo su tutto, a dominare i pensieri e le emozioni, mentre ora ne sono sommerso e mi sento in balia…
Il portone si spalanca e un fiume di persone si riversa fuori, il cuore inizia a battere forte e mi sento le mani sudate. La guerra con l’armadio l’ho vinta scegliendo una camicia blu avio piuttosto classica e imponendo alla mia mente di smettersela di farsi troppi problemi, non è la prima volta che incontro Caterina. Anche se… non mi è chiaro cosa siamo. Siamo già una coppia? Ci stiamo frequentando?
I miei occhi come magneti trovano Caterina con la precisione di una bussola, sta scendendo le scale davanti all’ingresso, chiacchierando con una ragazza dai capelli scuri, ha una borsa a tracolla, un libro in mano e un ampio sorriso sulle labbra che fa sbocciare il mio; mi sento felice. Mi accorgo di avere un’espressione ebete in viso solo perché alcuni ragazzi mi guardano strano mentre mi passano accanto. Sembrano tutti molto contenti.
“Non ho mai visto studenti così felici di andare a scuola” mi ritrovo a pensare.
Caterina segue delle lezioni serali, non ricordo di cosa, credo che non me l’abbia mai detto. In realtà sappiamo ben poco l’uno dell’altro, ci siamo ritrovati, abbiamo avuto entrambi questa bellissima sensazione, però dobbiamo ancora aggiornarci. Non so cosa faccia nella vita, cosa studia, qual è il suo colore preferito… dovrei saperle queste cose!
Ha quasi finito di scendere le scale, il libro già mezzo infilato nella borsa, quando un ragazzo la saluta e si allontana, lei ricambia il saluto con enfasi e sento dentro di me che si accende qualcosa, un pizzico di gelosia che non sapevo di poter provare.
Saluto Caterina con un cenno della mano, lei mi riconosce, sorride e si avvicina a me, tallonata dalla sua amica. Sento il suo sguardo indagatore su di me, sembra piuttosto curiosa.
E adesso cosa faccio? La abbraccio o le stringo la mano?
Caterina supera una ragazza dagli occhi azzurri e si fionda su di me, stringendomi in un abbraccio molto affettuoso.
<<Ciao!>> esclama lei con vigore.
<<Ciao…>> rispondo io, con le guance in fiamme. <<Come stai?>>
<<Benissimo!>> esclama lei poi si gira verso la sua amica. <<Ti presento Sofia>>.
Sofia fa un passo verso di me, è di statura leggermente più piccola di Caterina ma ha gli stessi grandi occhi scuri che potrebbero contenere l’intera volta stellata e persino gli stessi ricci anche se neri e lucenti. Messe vicine si assomigliano molto.
<<Piacere di conoscerti>> dice lei, allungando la mano per stringere la mia, <<sono Sofia, Caterina è mia cugina>>.
<<Piacere mio>> rispondo, sentendomi un po’ imbarazzato.
Sofia è divertita. <<Lui è il ragazzo che hai baciato?>>
<<Sofia!>> esclama lei, lamentandosi.
<<Eh dai Rina, non siamo mica alle elementari!>> le dice, dandole una gomitata amichevole. <<Rina mi ha detto che avete provato delle sensazioni fuori dall’ordinario>>.
Caterina la guarda torva. <<Non chiamarmi Rina>>.
<<Eh… be’… io…>> farfuglio io, sempre più in imbarazzo, <<sì, ecco, è stato bellissimo, ho sentito molta felicità, il mondo sembrava trasformarsi attorno a noi e… ad un certo punto ho sentito anche la sua barba>>.
Caterina mi incenerisce con lo sguardo e mi tira uno schiaffone in piena faccia che avrebbe potuto ribaltare un bue.
<<Hey!>> esclamo io, dopo aver gridato di dolore, mentre Sofia si piega in due dalle risate.
<<Bella questa!>> Sofia non riesce a smettere di ridere. <<Ragazzi, temo di dover scappare, devo assolutamente studiare stasera, domani c’è la verifica sul Matrix>>.
Caterina la saluta con un abbraccio. <<Non dimenticarti che alle ventuno c’è la protezione sugli animali in via d’estinzione!>>
Sbarro gli occhi. <<Matrix? Protezione? Ma di che cosa…?>>
Caterina ora è divertita e mi prende per mano. <<Credo che dovrò parlarti di molte cose>> mi dice lei.
Giuro che non capirò mai le ragazze…
<<Sono pronto>> rispondo io, ostentando una sicurezza che non ho.
<<Io, Sofia e tutti i ragazzi che hai visto prima frequentiamo una scuola di spiritualità, alcuni anni fa era solo un sito online ma oggi è una vera e propria scuola fisica. Sono molte le materie che vengono insegnate, tra queste c’è la protezione energetica, di cui non hai mai sentito parlare. Ci viene insegnato come utilizzare il nostro sesto senso, le nostre capacità che oggi consideriamo speciali solo perché non sappiamo più come si imparano. Sei curioso?>>
Annuisco. Non so cosa dire di preciso, è qualcosa che non conosco e per questo motivo mi preoccupa un po’. Non c’è certezza nella novità.
<<Deve essere una bella scuola>> dico dopo un po’, <<non ho mai visto tanti studenti felici di frequentare la scuola>>.
Caterina sorride e si siede su una panca. <<Mettiti comodo!>> mi dice, indicandomi il tavolo di legno con la mano. Obbedisco. Nel sedermi mi accorgo che non troppo lontano c’è una ragazza seduta sul prato con la schiena premuta contro il tronco di un albero, un’espressione beata e una mano appoggiata sul chakra del cuore. Anche se non la vedo so che ha gli occhi chiusi.
<<Quella ragazza sta meditando?>>
Caterina la guarda. <<Ah, parli di Bianca? Sì. La meditazione che ti ho insegnato è quella che pratichiamo qui>>.
<<Anche lei è una studentessa?>> chiedo, sbirciando verso di lei. Si sente il suono di un timer e lei sposta le dita dal cuore al chakra della mente.
<<Segue le lezioni più avanzate e fa da tutor di visione dell’aura a quelli del primo anno. Ma ora torniamo a noi, mi hai chiesto cos’è il Matrix>>.
Annuisco.
<<Ti è mai capitato di pensare che quello che vediamo non sia reale?>>
<<Sì, una volta mentre ero in un bosco mi è capitato di vedere tutto riempirsi di bianco e riuscivo a vedere tantissime cose che prima era impossibile vedere. Allora mi sono chiesto se anche tutto il resto non fosse vero>>.
Sembra soddisfatta della mia risposta. <<Ti è mai capitato di non sentirti padrone della tua vita?>>
Annuisco. <<Tantissime volte, a volte non capisco chi abbia le redini della mia vita, che cosa muove le persone e gli eventi attorno a me>>.
Caterina sorride. <<Una persona padrona della sua vita non identifica se stessa con il corpo fisico ma con l’anima che in esso risiede. Il corpo è qualcosa di temporaneo mentre l’anima è ciò che rimane. Ecco, chi non ha compreso questo fatto vive ogni giorno della sua vita come se fosse vittima del mondo, incapace di dirigere la propria vita nella direzione desiderata. Chi invece grazie alla meditazione ha compreso di essere qualcosa di più grande, allora vede il corpo umano come il personaggio di un videogioco e può controllare gli eventi che gli succedono, tutto grazie alle capacità del sesto senso. Saprà cosa gli accadrà, saprà come eliminare un problema e come portare nella propria vita ciò che desidera. Il Matrix è questo videogioco, questa “realtà” che vediamo da personaggio di questa storia>>.
<<Oh. Non so se ho capito bene>> rispondo dopo un po’, <<vuoi dire che è tutto ciò che ci circonda?>>
Caterina annuisce. <<Il prato che ci circonda, il tavolo sotto di noi, l’aria che respiriamo… tutto questo fa parte del Matrix dentro al quale viviamo>>.
Sono stupito. <<Mi sembra tutto così… assurdo>>.
Mi guardo intorno, osservo gli alberi, la scuola, lo zaino di Caterina… tutto questo è reale? O vivo dentro un sogno?
<<Hai presente nei sogni quando ti accorgi che stai sognando? In questo tipo di sogni lucidi diventi consapevole che non sei nella realtà e perciò puoi volare, creare cose dal nulla e fare tutto ciò che vuoi, perché dopotutto ciò che ti circonda sai che non è reale>>.
Sì, mi è capitato!
<<Vale lo stesso anche qui? In questa vita?>>
<<Sì, anche se in un modo più complesso. Viviamo dentro questo mondo inconsapevoli delle nostre vite passate, di essere dentro un sogno e di quali siano le nostre reali capacità o almeno finché non ci risvegliamo>>.
Gli occhi di Caterina brillano e il mondo all’improvviso sembra pieno di possibilità. Le sue mani prendono le mie.
<<Noi ci risveglieremo Mirko, ci risveglieremo e tutto finalmente sarà chiaro>>.
Davide Dan
Ogni capitolo di questa storia mi fa provare delle emozioni fortissime, ma questo… Questo è stato davvero speciale, pieno di speranza e determinazione, specialmente durante l’ultima parte in cui ho sentito una leggera scossa lungo tutto il corpo, grazie mille ❤️
Mi sembra di essere lì veramente, non sai quante emozioni nel leggere che c’è la scuola fisica… un sogno che un giorno diventerà realtà! I capitoli finiscono troppo presto, vorrei continuare a vivere quest’avventura con Mirko e Caterina e così ricordare quello che anch’io ho vissuto: le nuove scoperte, l’entusiasmo e la voglia di saperne di più, i dubbi sulla realtà… Grazie!!!
Che emozione! Mi è piaciuto tantissimo leggere della scuola di spiritualità! Hai descritto molto bene ciò che succede quando si inizia ad approfondire i temi spirituali. Mi hai fatto ricordare le prime domande e ciò che inizialmente facevo fatica a capire, anche se dentro me sentivo che era la verità! Bellissimo 🙂
Il capitolo più emozionante fra tutti, mentre leggevo mi sentivo felice, spensierata, avevo tanta voglia di ridere e sorridere continuamente! Mi hai ricordato tutte le emozione dei miei primi incontri.. è stato bellissimo rivivere quei momenti. Ma ancora più bello è stato leggere la descrizione della scuola, con tutti gli studenti felici, con Bianca che fa da tutor di visione dell’aura.. Mi è sembrato di sentire più vicino quel sogno. Come se mancasse poco. Grazie Davide!
Oh quasi dimenticavo, aspetto il seguito!! 😀
complimenti e ben azzeccata la descrizione della scuola di spiritualità, fisica, e belle le emozioni che scaturiscono dal racconto..