La confettura alla Liborio

Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio

di Remo Rapino

Editore: Minimum Fax

Collana: Nichel

Anno edizione: 2019

Pagine: 265 p., Brossura

 

In “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” seduti al tavolo di marmo in cucina ci addentriamo in una struggente testimonianza, attraversando un arco temporale che da una cultura estremamente popolare, sofferente e disgraziata, arriva fino ai giorni nostri, in un vissuto cittadino, meno ignorante, ma sempre fotografato dal basso, in cui le tradizioni si fanno meno articolate, ma persistenti.

Per tutta la narrazione i momenti legati ai pasti sono rarissimi. Liborio il “cocciamatte” ai margini della società consuma velocemente e senza particolare attenzione.

Trasandato si accontenta di poco: pane, acqua, vino.

Con una lingua parlata sporca e gergale, tipica del Sud Italia, ci racconta del suo amore per la produzione della marmellata, incontrando per la prima volta gusti e sapori, e con un linguaggio colorito, vero motore della storia, ci fornisce un’immagine nitida di quello che rappresenta per lui questa affascinante scoperta

Alla Santa Rosa si facevano le marmellate, che loro dopo le chiamavano confetture, con tutti i tipi di frutta delle campagne di quelle parti, l’unica cosa era che ci faceva un sacco

di caldo dove stavo io alle bolliture, però quando si raffreddavano un poco le marmellate mi piaceva allendarci una ditanna dentro, e mi leccavo tutta quella dolcezza che poi dentro ci stavano pure i pezzettini di frutta che ti saziavano la fame per un pochetto […] che là pure per gioco era tutto un magna magna e si poteva mangiare pure la frutta vera e propria, ciliegie, pesche, albicocche, le pere e  le fragole a seconda della stagione che c’era

 

Ingredienti

  • 2 kg di ciliegie
  • 750 gr di zucchero
  • 1 limone

 

Preparazione

Lavate, snocciolate e tagliate a metà le ciliegie.

Versatele in una pentola ampia e dai bordi alti.

Aggiungete il succo di limone e cuocete per 20 minuti girando con un cucchiaio di legno.

Aggiungete lo zucchero e continuate a cuocere mescolando, cercando di schiacciare il più possibile con il mestolo le ciliegie. Togliete la schiuma che si formerà in superficie con l’aiuto di una schiumarola.

Preferiamo la marmellata a pezzetti come quella descritta da Liborio quindi non passiamo al setaccio con il passaverdure le ciliegie sfaldate, ma lasciamo a bollire la marmellata per 1 ora, 1 ora e mezzo girando frequentemente fino a che non si sarà addensata per bene.

Se mettendo con un cucchiaino della marmellata su un piatto inclinato questa scivola via è pronta!

A questo punto non dovete fare altro che versare la marmellata nei vasetti precedentemente sterilizzati, che chiuderete e farete raffreddare capovolti per creare il sottovuoto.

 

Nausicaa Baldasso

 

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