Foto: Michela Campanaro
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È lì che sono piegate
le notti insonni,
le lenzuola bianche ricamate della nonna,
il profumo invadente
della lavanda viola,
l’odore inconfondibile
del tabacco conservato
nella busta di carta marrone, le unghie ingiallite,
il toc-toc
di un vecchio bastone.
È lì che posano
i sogni di una gioventù lontana,
il corredo dentro
il bauletto,
la camicia da notte
che aspetta
la sua prima volta.
È lì,
è lì che sono piegate
le giornate stese
sotto il caldo sole
di un’estate che lascia
il posto all’inverno.
È lì piegato l’immagine
di quel ventre gonfio di te,
di te
quando eri piccolo.
È lì che posano piegate
le tue gioie,
i tuoi dolori,
la tua – sua paura,
i tuoi amori.
Lì!
Nelle rughe
del volto sublime
di tua Madre!
Molto dolce e malinconica questa poesia, mi piace molto