Straniero in terra
e in terra fuggiasco.
Dell’idea parola
e della parola suono.
Musico vagabondo,
maschera senza nome.
Colgo il sospiro, lo sguardo,
altrimenti silente.
La lacrima celata,
il sorriso velato.
Avverto il palpito,
un battito nascosto,
silenzioso…
Colgo del vento sconosciuto
il lamento, l’annuncio
e dell’animo solitario
il fremito.
Straniero sono,
null’altro,
un poeta!
Un pezzo di cielo
caduto qua in terra;
il fuoco che brilla,
che scalda l’Inverno.