È universale
il mio sospiro d’amore.
Sono madre
nella mente e nel cuore,
sono madre
nel ventre spiovente,
la mia bocca sulla bocca
gemente di una vita
nel pensiero nata,
di uno spirito
di anelo divino,
uno e trino
il mio e il suo siffatto,
come dogma rivelato al mondo,
come amore dall’Amore dato.
In una carezza,
in un tenue sospiro,
Materna ebbrezza
di donna è mistero.
La foto di una tela che ha una poesia associata, “Materna mente” e che mi furono ispirate dalla convinzione del fatto che il feto prima di divenire “corpo” sia “mente”, in una forma che nasce da una pulsione che non è propria, ma che appartiene alla madre. Ed entrambi in tal modo si “sciolgono” (perdonatemi, ma non saprei dirla diversamente) in una forma di energia eterea, luminosa, esplosiva che è simbiotica e che è esclusiva, tanto che nessuno può comprenderla profondamente. Essi sono in tal modo due, ma, soprattutto nei primi anni, hanno un modo di “sentire” estremamente unico e caratterizzante. “Nebulose” è un viaggio mentale nello spazio, più frutto di fantasia che di “levitazioni dell’anima”, credo. Solo, se ci penso, sento gonfiarsi qualcosa dentro =D
Credo di aver compreso. Come con mia figlia. Lei è una e io un altra ma tal volta mi pare che siamo una sola. È difficilissimo da spiegare, si puó solo “sentire”.
Il rapporto madre-figlioa credo sia la più vicina espressione della nostra matrice comune.