L’umanità, tra guerra e disii di pace – Lincea A.

Codesto è il vostro favellare

oh madonna Miseria?

In Guerra ricade la vostra semenza,

rossa è linfa che vi nutre.

Nero odio respirate

rilasciando pianto;

e nel cor di giovane fanciullo

nulla miete la falce di Morte.

O mio respiro,

dal corpo mio marcio

ti elevasi in pianto

e per lungi e lochi vagasti,

che ocul mio non sa dirvi…E se dell’esistenza il fato

non ha dato di congiunger mano,

al cader di stella

sussurrai parola…

e tiepido vento mio dolce,

il cui nome è di certo Speranza,

accolse parole di stella,

e su lievi soffi portò

bianco volatile glorioso,

al cui tocco di piuma

Miseria divenne Carità;

e frutti rigogliosi

in mano di Vita son raccolti,

pianta che cresce in terra di Pace.

 

1 Commento

  1. Una bellissima poesia. Associo il rosso alla rabbia e al sangue versato in guerra, il nero alla depressione delle perdite di persone care e compagni. Ci portiamo dietro questo orrore per la guerra perché in altre vite l’abbiamo vissuta in prima persona. Il finale è bello e dà speranza, inoltre il linguaggio utilizzato mi è piaciuto molto.


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