La mia amica è una bambina – Riccardob

 

Se avessi osato,

a scioglier le briglie del mio cavallo bianco,

il suolo avrei lasciato

in quel giorno lontano?

 

Domanda inutile e ancor

più triste, poiché la pioggia

affoga il cielo,

se questa insiste.

 

E allor, che senso ha chiedersi,

quando albeggia maggio,

se è vero il destin di un uomo,

che ora è di nuovo scalzo?

 

D’inverno la mia amica è una bambina,

funambola nel ciel tra la bufera.

Ogni inverno la mia amica è un’assassina,

che con pagliacci e principi intrattiene

compagnia.

 

D’estate, però, la mia amica mi prende

per mano.

Non si fa vedere, no, perché lei agli occhi

si rifiuta.

Ogni estate la mia amica è una leonessa,

che nelle notti folli ruggisce

muta.

 

Perciò non vedo il senso di tal trambusto.

Sono un seme della Luce, e della Luce

figlio.

È quasi estate, ho il piede scalzo, e nel suolo

colgo ora un giglio.

 

Poichè ora amo.

Ora spero.

Or respiro.

E nel bianco

supremo annego.

 

La mia amica è ancora una bambina,

l’inverno l’ha ferita in una notte scura,

ma al volger dell’estate,

quella notte,

non le fa più paura.

 

1 Commento

  1. bellissima anche questa poesia!!


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