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Scende placida la notte
manto nero di velluto
combattiamo in equilibrio
sopra un filo par di seta
sottile è tela di ragno
invisibile ed elastico
tanto mobile e precario
E ci par di scivolare
ogni colpo ricevuto
è un impatto mal parato
ma la forza che ci guida
attraverso questa lotta
luce è di mille stelle
e di mille altre ancora
Punge il buio impenetrabile
soffocante nel suo vuoto
lento e molle il suo respiro
freddo alito di morte
nulla resta dopo esso
stride e avanza senza tregua
rombo cupo di tempesta
Ma la Prana ci sorregge
e con lei vediamo oltre
l’Universo è un mare blu
non l’abisso senza fondo
noi siam barche in mezzo a lui
e più forte combattiamo
finché il mare illuminiamo
Questa è l’ora di destarsi
nella tua armatura bianca
finché il braccio avrà la forza
e la mente sarà salda
la battaglia non finisce
guarda verso l’orizzonte
il Sole infine sorgerà
Stupenda!
Bellissima poesia!