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Sono in piedi, in mezzo alla strada
davanti a me, non vedo che pianure
sono su una strada formata da mattonelle bianche
alzo lo guardo e vedo un cielo senza nuvole, e senza il sole
Mi guardo in basso e non vedo nessuna ombra
la mia pelle é del colore del cioccolato
sono vestita di bianco
Mi guardo intorno e vedo delle case
sono tutte uguali, bianche e anonime
Non vedo anima viva
comincio a camminare lentamente
e vedo il cielo muoversi
assume una consistenza astratta
senza quasi di essere in un dipinto surrealista
continuo a camminare e all’improvviso
il mio corpo si separa da me
cammina verso una tela e ci entra dentro
dopo di ché, partorisce altri me, in versioni differenti
tuttavia già adulti
maschi e femmine, escono in successione da se stessi
mentre io, rimasto ormai senza corpo
continuo a dirigermi avanti
dove, non mi é dato saperlo
dopo diversi metri, trovo diverse ramificazioni
Non c’é più solo una strada
c’è ne sono almeno dieci, e sono in discesa
dal centro verso destra, vedo altri me
ognuno con una propria identità
abbigliamento e carattere
Mi chiedono di seguirli, di unirmi a loro
guardo a sinistra e vedo una piccola strada in discesa
é situata in penombra
preso dalla curiosità, comincio a dirigermi verso quella strada
più fresca e lontana dagli altri me
Non sò dove mi porterà…o forse si
cosa c’é aldilà della curva? È dall’altra parte dei muri
Non m’importa, perché so per certo
che non potrà mai essere peggio di ciò che ho lasciato indietro
Mi piace molto
Grazie infinite.
Una poesia profonda, che pone domande e spinge a ragionare su quanto avviene nella vita. Interessante anche la prospettiva in prima persona e la speranza conclusiva di un futuro migliore. Bravo.
Grazie mille.