CAPITOLO 3 – LE 2 STREGHE E LE 2 TESTE
Mentre il suono del battito degli zoccoli andava scomparendo, il povero becchino si rialzò da terra come disoccupato e, proprio quando stava per credere che non potesse andargli peggio di così, arrivò un enorme orso bruno con una sciarpa. Questo orso si rivelò essere molto amichevole e addirittura in grado di parlare, ma purtroppo questo non è il momento più adatto per cominciare a narrare anche la storia di “John e l’orso parlante”, quindi direi di andare avanti con quella delle due streghe e delle due teste.
Le ore di viaggio scorsero abbastanza lentamente, Seen le passò a convincersi che tutto era reale, Raymond ad aspettare che la fortuna si rendesse sfruttabile, mentre Idan le passò lamentandosi della fame che aveva e ad elencare tutti i cibi che voleva mangiare mentre Moon la ascoltava con una strana sorta di attenzione. Alcuni di questi piatti farebbero rivoltare lo stomaco anche al mangiatore più accanito; tra questi erano presenti cibi come farfalle fritte, legno al vapore, fragole guardanti e, il suo preferito, il vitello blu della Valle Mirtillo.
Quando arrivarono lungo la costa del Mar Blast le stelle stavano decorando il cielo e Seen si era già addormentato. Vedendo l’assenza di barche lungo la riva, la domanda salì spontanea a Raymond: <<E come dovremmo fare esattamente per attraversare il mare?>>
Le risposte che si potevano dare a questa domanda erano molte ma, tra tutte, Idan riuscì a scegliere la più stuzzicante e, allo stesso tempo, quella più tremendamente fastidiosa: <<Vedrai>>. Alzò quindi le braccia verso il cielo, come se stesse reggendo con le dita un soffitto invisibile, chiuse gli occhi e rimase così per un po’ di secondi, fino a quando lentamente una stella sopra di lei cominciò a muoversi formando un piccolo cerchio. Semmai vedeste anche voi un astro fare un movimento del genere, sappiate che, camminando orientati verso quella luce, avreste un’alta probabilità di trovare una strega che sta cercando di contattare qualcuno oppure potreste semplicemente avere un’immaginazione un po’ troppo fervida.
Le onde si muovevano col loro ritmo continuo, i grilli stavano suonando i loro strumenti nascosti e il vento strusciava la sua schiena sulla cima degli alberi. Il gruppo rimase ad ascoltare questo suono per un po’ di minuti durante i quali si risvegliò lentamente il giovane Seen. Il ragazzo si mise ad osservare l’immenso mare calmandosi e, dopo dei lunghi respiri, annunciò: <<Ragazzi, penso che verrò con voi>>, ma nessuno fu in grado di sentire il suono della sua voce perché nel bel mezzo della frase spuntò dal mare una delle creature più maestose di tutte: il cavallo gigante marino.
Apparteneva al gruppo dei draghi acquatici, le sue scaglie erano di un blu acceso che ricordava il mare unito al cielo, non aveva zampe ma pinne, era lungo 25 metri e la sua lunga coda era avvolta in una chiocciola all’estremità. Aveva preso il suo nome dalla grande somiglianza al cavalluccio marino e dal fatto che trasportava le persone come un cavallo, ma con la differenza che le teneva sul suo capo.
La sua testa emerse dall’acqua in tutta la sua magnificenza, rilasciando tante goccioline nell’aria che si illuminarono con la luce della luna. Ogni singola scaglia era ricca di tonalità di azzurro mentre i suoi occhi erano completamente neri e bui.
Si riusciva a leggere lo stupore nello sguardo delle due teste e la soddisfazione nel vedere la loro espressione in quello delle due streghe.
Ma il drago non era arrivato da solo, sulla punta del suo muso si ergeva un uomo alto dai capelli verdi con un vestito di pelle nera. Si trovava all’interno di una bolla, usata per respirarci dentro, che scoppiò nel momento in cui uscì dall’acqua. Dopo che il drago si fermò, il cavalcatore smontò dalla mastodontica testa del suo destriero, appoggiandosi sull’acqua come se fosse terra, e raggiunse i giovani avventurieri con un sorriso e salutandoli: <<Therin al vostro servizio, mie dolci signore, vedo che avete con voi due… teste. Buon per voi>>.
E Idan rispose: <<Salve Therin, potresti darci un passaggio fino alla Città azzurra?>>.
Il giovane annuì e così la ragazza, dopo averlo pagato, si diresse verso il carro rubato al becchino. Avvicinò lentamente la testa all’orecchio del cavallo e sussurrò con una voce dolce e tranquilla: <<Torna a casa>>. Il destriero rizzò la testa e i suoi occhi divennero grigi, con uno sguardò più attento si riusciva a vederci dentro anche l’immagine di una piccola abitazione e un uomo che stava amichevolmente conversando con un orso. In seguito il cavallo si girò e cominciò a trottare addentrandosi nel bosco e sparendo dalla loro vista.
<<Come fai a fare tutte queste cose?>> chiese Seen meravigliato.
<<Magia, bello>> rispose Idan tenendo in mano la sua testa e camminando verso quella del drago seguita da Moon, anche loro camminando tranquillamente sul mare.
Il drago marino nuotava veloce nell’acqua sotto un cielo stellato, i capelli dei passeggeri e i baffi di Raymond svolazzavano liberi nell’aria, si sentiva il tipico odore salato del mare mentre l’aria fresca aiutava gli animi a rilassarsi. L’atmosfera sarebbe stata magica se il silenzio tranquillo non stesse lentamente diventando imbarazzante. Il primo a rompere il ghiaccio fu Seen: <<Allora… Come hai fatto a trovare un drago e ad addomesticarlo?>>.
<<Potremmo dire che è stato lui a trovare me. Da bambino mi piaceva andare a pescare e un giorno mentre me ne tornavo a casa lungo la costa con un secchio pieno di pesci monocchio, vidi la sua piccola testa uscire dall’ acqua e guardarmi con dei piccoli occhi dolci e affamati. Da qual giorno cominciai a dargli parte del pesce che pescavo, ma col passare del tempo il ruolo si invertì. Dopo due mesi era abbastanza forte da riuscire a portarmi uno squalo intero. Avreste dovuto vedere la faccia di mia madre quando vide il suo gracile figlio di 10 anni arrivare a casa trascinando uno squalo per la coda! In seguito cominciai a cavalcarlo e mi trovai un nuovo lavoro decisamente più interessante>>.
Gli occhi di Seen erano luminosi e sembrava che la sua ammirazione si potesse prendere e mettere in tasca. Finora aveva letto storie sui draghi solamente nei libri e sentirne una dello stesso tipo, ma realmente accaduta, lo faceva sentire come un piccolo bambino entusiasta. Questa però era solo una piccolissima avventura in confronto a quella che aveva già inconsapevolmente intrapreso il giovane Seen Narrow .
Thomas Belvedere
Che bello!! Sempre più innaspettato!!! Spero che parlerai in questa storia anche dell’orso parlante! Non puoi incuriosirci e non parlarne mai più! Comunque complimenti è davvero descritta bene, riesco ad immaginare tutte le scene.
Però io la storia di “John e l’orso parlante la voglio leggere”! Questa storia è davvero bella, riesce a catapultarmi in un mondo completamente nuovo!
Anche io voglio leggerla! 🙂
L’immagine del bambino che porta a casa lo squalo mi ha fatto ridere! Questa storia oltre che bella è anche divertente e ti fa scappare qualche sorriso. I libri fantasy mi sono sempre piaciuti e si vede subito che tu hai la giusta immaginazione per crearne uno 😉
Mi piace come sta proseguendo la storia 🙂