Questa è la storia del Pescetopone, il quale non ha mai subito alcuna magia per diventare ciò che è, a differenza degli altri pesci.
Si chiama così, perché ha il corpo di un pesce e il muso di un topo.
Lo so, è dura da digerire, ma è proprio come pensate… tanto tempo fa, un topo di campagna, che viveva poco lontano dall’Oceano Incantato, sposò un pesce femmina che viveva nell’oceano.
Il matrimonio fu celebrato nella cappella in fondo all’oceano, ma molti invitati dello sposo, perirono misteriosamente.
La Polizia ancora sta studiando il caso, ma sembra molto difficile da risolvere.
In tutti i casi, la relazione finì presto, per strane incompatibilità tra i due.
Le solite scuse… non so nuotare, respiro male sott’acqua e dall’altra parte, altre giustificazioni futili… fuori dall’acqua non respiro bene, faccio fatica a camminare, e via discorrendo.
Le solite banalità che ogni coppia trova, per chiudere una relazione. La verità è che non si amavano più.
Che tristezza! Pazienza, comunque, da questa struggente storia è nato il Pescetopone.
Era in parte pesce e in parte topo, e poteva respirare sott’acqua e camminare sul terreno.
Più che camminare, avendo preso le zampe del padre, che erano molto magre, barcollava sul terreno.
Essendo i genitori separati, il Giudice l’aveva affidato alla madre, ma ogni due settimane, andava a trovare il padre in campagna.
La cosa più bella è che poteva anche respirare fuori dall’acqua, ma in quanto a camminare… il padre, viveva in campagna e coltivava i campi.
Il Pescetopone, provava ad aiutarlo, quando si trovava con lui, ma aveva qualche difficoltà.
In più, ultimamente era anche ingrassato e le zampette quasi non lo reggevano più.
Tutti i giorni cercava di fare un po’ di cyclette, ma con scarsi risultati, un po’ per pigrizia e un po’ perché non arrivava bene ai pedali.
Quando tornava dalla madre, a Pesciopolis, si trovava molto a suo agio, e nuotava allegramente e velocemente nelle trasparenti acque dell’oceano.
Non aveva molti amici, forse perché era un po’ diverso come aspetto, dagli altri pesci.
Uno dei suoi più grandi amici era il Pescemo, un pochino tonto, ma assieme si divertivano parecchio.
Correvano dietro agli asinucci marini (lo so, voi pensate ai cavallucci marini, ma qui siamo nell’Oceano Incantato, so io cosa vive qui!)
Giocavano a nascondino, a volte giocavano con i videogiochi, ma prediligevano quelli dell’orrore, tipo: “Il Pescatore”, “Il Pescatore 2”, “La Vendetta del Pescatore”, “Il ritorno del Pescatore”, “Aiuto, aiuto, il Pescatore!” e l’ultima uscita in assoluto… “il Pescatore zombie”.
La madre non approvava quei videogiochi così truculenti, ma come al solito, i figli fanno ciò che vogliono.
A volte, la madre tornava a casa all’improvviso, prendeva una vecchia lenza che aveva strappato tempo prima ad un pescatore che voleva pescarla, e spaventava i due, intenti a giocare.
Il tempo passava e il Pescetopone cresceva, fino a diventare un bel pescione… o topone…
Un giorno, mentre era da suo padre e stava aiutandolo nei campi, avvertì un orribile urlo.
Smisero entrambi di lavorare e si precipitarono nella direzione, da cui sembrava che l’urlo provenisse.
Non trovarono nulla. Erano appena tornati a lavorare, quando improvvisamente udirono un grido lacerante.
Abbandonati nuovamente gli attrezzi, si precipitarono a vedere cosa fosse successo.
Arrivati in prossimità della fattoria, videro una topina, terrorizzata da un grosso e famelico gatto, che stava per mangiarla. La topina, dallo spavento era incapace di muoversi e stava per fare una brutta fine.
Il papà del Pescetopone, era altrettanto spaventato e impossibilitato a portare aiuto alla topina, in quanto il gatto era davvero enorme!
Voltò le spalle a quello spettacolo terrificante, sperando che finisse tutto velocemente. Ma… improvvisamente, qualcuno si lanciò in aiuto della topina… era il Pescetopone!
Il Pescetopone con grande coraggio, si mise tra il gatto e la topina e in men che non si dica, cominciò a frustare il gatto con la sua potente coda.
Il gatto, colpito più volte, restò per un attimo imbambolato, poi, fuggì con la coda tra le gambe.
La topina non finiva mai di ringraziare il Pescetopone, il quale rimase colpito dalla bellezza della topina.
S’innamorarono e con gran gioia di tutti, si sposarono ed il matrimonio fu celebrato nella cappella vicino alla fattoria del padre del Pescetopone.
Si fece una grande festa, anche perché il gatto, che terrorizzava regolarmente il villaggio, se n’era andato per sempre.
E vissero felici e contenti…
Dr. Gil
Ora so cosa voglio per natale.. UN PESCETOPONE!
la storia è davvero divertente e scritta in maniera semplice ma unica, la racconterei sicuramente a un bambino e si divertirebbe tanto haha
Bellissimo questo racconto. Fantasia creativa che affascina l’interlocutore bambino e non. In piu’ quel pizzico di umorismo e il finale così romantico. Grazie per questa bella favola