Mi presento, sono un pesce di piccole dimensioni, (intorno ai 30 cm di lunghezza, coda compresa).
Sono piuttosto colorato, la mia pinna superiore è rossa, ma anche quella inferiore, il muso giallo, il corpo verde… che pesce sono? Il Pesceradioattivo!
Come mai sono così colorato? Sono nato parecchi anni fa. Non ricordo bene la storia, in quanto, il tutto accadde appena poco dopo la mia nascita.
I miei genitori, scappando da uno squalo che voleva mangiarli, mi hanno nascosto in una caverna, sul fondo dell’oceano.
Non era una caverna, ma un bidone pieno di scorie radioattive, scaricato dagli “umani”, pensando che sul fondo dell’Oceano non avrebbe fatto danni.
Appena a contatto con le scorie radioattive, mi sono trasformato grazie alla magia delle acque dell’Oceano Incantato, in quello che sono ora, e al buio, m’illumino.
Vantaggi? Spavento tutti! Svantaggi? Spavento tutti!
In compenso, nessuno cerca di mangiarmi e questo è la cosa più importante.
Sono cresciuto in questo bidone, che ormai è la mia casa e ci sono affezionato.
Ho subito un’altra strana mutazione però, e sono un pò restio a dirlo. Vabbè, mi posso gonfiare come un pallone quando voglio.
Non è vero!!! Non sono così perchè mangio tanti fagioli!
Putroppo ho anche un’altra caratteristica; sono fortemente velenoso e pericoloso, e questo è il mio dramma… sono solo! Nessuno è come me, nessuno si avvicina e se lo fa, è un pesce morto!
Triste eh? Non proprio, posso sconfiggere qualsiasi altro essere presente nell’Oceano.
Voi penserete che un altro pesce potrebbe mangiarmi e poi morire, quindi ecco la mia fine!
Errato! Nessuno ha il coraggio di avvicinarsi quando m’illumino, e come ho già detto, posso gonfiarmi a mio piacimento.
Quindi cosa faccio tutto il giorno? Difendo i più deboli, dai più forti, faccio giustizia, ma nessuno può avvicinarsi a me, quindi mi amano… da lontano.
Nuoto in quest’immenso Oceano, portando aiuto a chi ne ha bisogno, sempre avvertendo i prepotenti di non avvicinarsi a me, altrimenti addio scaglie!
Come al solito, vedendomi così piccolo, mi prendono in giro e pensano che io sia uno sbruffone, cercano di mangiarmi e poi ovviamente se ne pentono amaramente, quando sono fortunati.
Alcuni giorni fa, un grosso squalo stava terrorizzando una famiglia di aringhe, nel loro negozio, in quanto non volevano pagare il “pizzo”… la solita storia!
Mi sono avvicinato a lui, perché mi vedesse bene e l’ho pregato di smetterla, altrimenti sarebbero stati guai grossi.
Lo stolto, essendo lungo 10-15 volte più di me e molto più grosso di me, come mi vide, si mise a ridere.
Poi, m’insultò e mi disse con voce roboante: «Ti concedo dieci secondi per sparire, poi ti friggo in padella»!
Gli dissi che ero pericoloso, ma come provarglielo?
Alla mia uscita, cominciò a ridere, a ridere e non la finiva più e mentre rideva, ripeteva: «Pericoloso… tu?» poi, smise di ridere e disse: «Va bene microbo, fammi vedere quanto sei pericoloso!»
Non volevo ucciderlo, cerco sempre di evitare di risolvere le cose in questo modo, ma talvolta accade.
Sempliicemente mi limitai a gonfiarmi, (come dicevo poco fa, ho questa capacità particolare e mi posso gonfiare senza alcuna difficoltà, fino a diventare grosso come una balena e anche più).
Una volta gonfiatomi, all’incirca più del doppio di quanto non fosse lui, gli dissi con voce tonante, (la mia voce aumenta con l’aumentare della mia dimensione), che era meglio che se ne andasse, altrimenti ci sarebbe stata carne di squalo, a cena.
Ero terrorizzante, e vidi che anche la famiglia di aringhe era spaventata.
Se mi fossi visto allo specchio, probabilmente anch’io avrei avuto paura…
Rassicurai le povere aringhe e aspettai la risposta dello squalo.
Da quanto era spaventato quest’ultimo, gli sarebbero tremate le ginocchia se le avesse avute. Pensate… uno squalo sui quattro metri di lunghezza, una bocca piena di denti taglientissimi, terrorizzato come un pesciolino di qualche centimetro!
Difficile da credere, ma vero!
Con voce tremolante, disse che non era il caso di prendersela, che non era successo niente e che se ne stava andando.
Risposi: «Lieto di sentirtelo dire e, a proposito, non farti mai più vedere in questi paraggi, altrimenti fornirò carne di squalo a tutta la comunità… la tua!»
Lo squalo, impaurito dalle mie parole, mise la coda fra le gambe (se le avesse avute), e sparì in un attimo.
La famiglia di aringhe, non finiva mai di ringraziare, ma purtroppo dovetti dire loro di non avvicinarsi a me, perché per loro, sarebbe stata morte certa.
Il padre aringa, pensò che scherzassi, e fece per toccarmi, ma fortunatamente fui più veloce di lui e sgusciai via dal negozio.
L’aringa, allora si affacciò dal negozio, e mi disse che ero un arrogante presuntuoso.
Ecco, come spesso va a finire. Chi non mi conosce, pensa che io abbia un carattere pessimo.
Come posso far capire loro che se mi toccano, rischiano di morire?
Lo dico, ma non mi crede nessuno!
Triste vita, da pesce!
Dr. Gil