OCEANO INCANTATO – Le Storie Dell’Oceano Incantato

 

Dr. Gil è medico per professione.

Non aveva mai disegnato, e un giorno provò a farlo con una tavoletta digitale, e la penna, giusto per gioco. Disegnò un pesce, e cominciò a lavorare di fantasia, e iniziò a scrivere una breve storia per bambini su quel pesce.

Nacque così “Oceano Incantato”,  un mondo sottomarino di fantasia, con alcuni dei suoi abitanti, che una volta erano normali pesci, ma che in seguito, e sapremo poi il motivo, divennero creature speciali con poteri particolari.

La storia dell’Oceano Incantato, è iniziata molto tempo fa.

In origine, si chiamava Oceano Silenzioso in quanto era calmo e tranquillo.

Improvvisamente si risvegliava e scatenava tremende tempeste.

Finita la burrasca, le acque apparivano come se non fosse accaduto nulla.

A causa di questo, era molto temuto dai marinai, e parecchie barche erano affondate.

In tutti i casi, era un normalissimo bacino d’acqua salata, con tutte le creature che normalmente popolano un mare, un oceano.

C’erano pesci, vari altri animali, piante e ovviamente anche rocce, sabbia, eccetera.

Tutto nella norma, la natura è natura e così dev’essere.

L’uomo a volte crede di poter gestire la natura, ma sbaglia.

Purtroppo, talvolta gli esseri umani tentano di piegare la natura al loro volere, provano a manipolarla, a cambiarla, per vari scopi, ma anche a distruggerla.

Per un po’, e fino ad un certo punto è possibile, ma alla fine bisogna pagare.

Il prezzo, spesso è molto salato, e non solo in termini economici.

Gli scienziati, persone di grande cervello, capita che si rivelino “stupidi” sotto certi punti di vista.

Ovviamente non lo sono, per alcuni è una questione di prestigio, per altri, una questione di denaro.

Torniamo alla nostra storia…

Un giorno, molto tempo fa, una barca a vela, stava pigramente navigando sulle acque dell’oceano.

La giornata era splendida, sole alto nel cielo, una brezza leggera, acque calme.

A bordo una sola persona… un potente mago con tutta la sua attrezzatura!

ll mago, per la verità, non era un perfetto marinaio, ma si arrangiava.

Prima di partire per questo viaggio, due marinai esperti, gli avevano detto che una sola nuvola in cielo, era un segnale di pericolo.

Significava che sarebbe arrivata a breve, una terribile tempesta con venti fortissimi.

Il loro consiglio era, in questo caso, di abbassare immediatamente le vele, altrimenti, la barca si sarebbe rovesciata.

Come avevamo accennato in precedenza, l’Oceano Silenzioso era alquanto imprevedibile!

Non sapevano che lo stavano dicendo ad un mago!

Lui si mise a ridere, pensando che sapeva bene che cosa fare, se l’Oceano Silenzioso si fosse ribellato ai suoi voleri!

Cosa volete, era esperto di magia, ma alla fine solo un essere umano.

Lui pensava che facilmente in caso di pericolo, sarebbe stato in grado di gestire la situazione.

Non diede nessun peso alle parole dei due marinai, e caricate a bordo le sue cose, lasciò il porto per la sua destinazione.

Era un po’ di giorni che veleggiava, tutto era tranquillo.

Spesso faceva delle belle dormite, lasciando che la barca continuasse ad avanzare da sola.

I maghi dormono? Già, neanche io lo sapevo!

Il tempo passava e il mago ogni tanto pescava qualche pesce per il suo pasto.

La verità, è che tentava di pescare pesci, ma nella pesca non era proprio un “mago”!

Infatti non riusciva quasi mai a prendere nulla.

Ma se era così potente, direte voi, perché non usufruiva della sua magia per prendere qualche pesce?

È un’ottima domanda, ma ho la risposta.

Era un mago, ma anche uno sportivo, perciò non si abbassava a fare trucchi per prendere pesci.

Faceva di tutto per ottenere il risultato in modo onesto, ma in tutti i casi, non abboccava assolutamente nulla alla sua lenza!

Poco importante, tanto era pieno di provviste e non sarebbe certo morto di fame.

Pescare era un passatempo, non il modo per evitare di morire di fame!

Amava pescare e restava ore con la sua canna in mano.

Era in attesa che qualcosa, anche per sbaglio, si attaccasse al suo amo.

Neanche per sogno! Dopo due, tre ore di inutile pesca, ritirava la sua canna, imprecando un po’.

Aveva la netta impressione di essere stato imbrogliato da chi gliel’aveva venduta.

Non sono un pescatore, ma si può prendere un pesce, senza usare alcuna esca? Mah…

D’altronde era un po’ schizzinoso, vermi e animaletti simili, non erano di suo gradimento.

Nonostante questo, le sue giornate passavano, e in fondo in fondo, si divertiva anche.

Un piccolo difetto del mago, era l’avarizia!

Meglio puntualizzare sul fatto, che aveva risparmiato parecchio sulle attrezzature, e sulla barca stessa.

Non aveva comperato tante cose, che a detta degli esperti, erano indispensabili in un viaggio così lungo.

Lui si sentiva superiore a chiunque altro, perciò aveva fatto spallucce, pensando che aveva risparmiato un sacco di soldi.

Chi gli aveva venduto la barca, voleva probabilmente solo fargli spendere di più.

Era questo, il suo pensiero fisso!

D’altronde, come dargli torto, se al posto della bussola sofisticata che gli avevano proposto, lui aveva comperato da un robivecchi, una vecchia bussola con l’ago storto?

Una bussola è una bussola, perché acquistarne una speciale e costosa, quando con pochi soldi ne aveva trovata una simile?

Simile… nel senso che il nome di ambedue gli oggetti è “bussola”, per il resto, è come paragonare un ciclomotore, a una modernissima e superaccessoriata motocicletta.

Non hanno entrambi due ruote? Ovviamente sì… ecco, questo era il ragionamento del mago, il resto per lui non contava.

In quanto alla sua barca, diciamo che erano un mucchio di assi tenute in qualche modo assieme, e il fatto che imbarcasse un po’ d’acqua, per lui erano sciocchezze.

Inoltre, non dava peso al fatto che un lato della barca, avesse un’inclinazione maggiore dell’altro.

Quello che contava, era che avesse risparmiato…

Il viaggio era lungo, ma essendoci un vento “giusto”, calcolava che in pochi giorni sarebbe arrivato a destinazione.

Una sera, sentì che il vento si stava alzando e ne fu molto felice, in quanto sarebbe arrivato prima alla sua meta.

Forse…

Infatti… improvvisamente il vento s’infuriò.

L’Oceano Silenzioso, senza nessun avvertimento, divenne qualcosa di inverosimile!

Una tempesta che terrorizzava… onde altissime, venti terribili e pioggia torrenziale.

Tutto a un tratto, il mago sentì qualcosa urtare la sua barca.

Questa, immediatamente cominciò ad imbarcare acqua.

Lui, provava a buttare fuori l’acqua, ma era tutto inutile.

Le onde erano troppo alte, in più la pioggia, e pure la falla, impedivano il successo della sua azione.

Inutile dire che si dimenticò delle vele spiegate.

In un attimo, l’imbarcazione si rovesciò senza dargli tempo di far nulla.

Il mago era in preda ai cavalloni e l’unica sua possibilità era quella di provare a nuotare, per portare a casa la pelle.

Si aggrappò al legname sfasciato della sua ex barca, cercando di sopravvivere.

Non era facile, la pioggia era incessante, le onde erano spaventose, il vento sibilava minacciosamente, e ad un certo punto, tutto finì.

Non la tempesta. Il mago venne colpito da un’asse di legno e perse i sensi.

Non si sa come, non si sa perché, ma ad un tratto, si risvegliò su una spiaggia, salvo!

Non ricordava nulla, solo che era svenuto.

Era del tutto ignaro di quando finì la tempesta, come finì, e che cosa fosse veramente accaduto.

Aveva un gran mal di testa, si toccò nel punto che gli doleva e scoprì un bel bernoccolo.

Poco male, pensò, era sano e salvo!

Ignorava dove si trovasse e a fatica cercò di alzarsi, ma era troppo debole e riperse i sensi.

Quando rinvenne nuovamente, era sull’imbrunire.

L’Oceano Silenzioso era calmo. Le sue acque brillavano sotto gli ultimi raggi del sole.

Gli uccelli cinguettavano, e un vento leggero, faceva appena muovere le foglie degli alberi.

Era uno spettacolo meraviglioso, ma il mago guardò l’Oceano Silenzioso con fare minaccioso.

All’improvviso, si ricordò del colpo che aveva ricevuto la sua barca.

“Era stato un pesce!” Questa la sua convinzione.

Chiunque avrebbe compreso che era stato qualcos’altro, ma lui si fissò che era stato un pesce e pensò alla sua vendetta!

Che cos’è un mago senza la sua bacchetta magica? Un normale essere umano!

Senza quella, non poteva fare alcun incantesimo.

Dato il fatto che in testa aveva solo pensieri terribili, era meglio così.

Sfortunatamente, il mare restituisce sempre tutto, e anche quella volta lì, così fu.

Il baule, con tutti gli oggetti magici, era finito sulla spiaggia, portato dalle onde.

La vendetta era l’unico pensiero nella mente del mago!

Frugò a lungo nel baule, alla ricerca della sua bacchetta magica e… finì col trovarla!

Appena avutala in mano, la rivolse verso le acque dell’oceano, e fece il suo incantesimo.

“Io voglio, che le cose, gli oggetti, provenienti dagli esseri umani o appartenenti ad essi, siano dannose per i pesci!”

Poi continuò: “i pesci, che verranno a contatto o mangeranno tali cose, saranno trasformati in quegli oggetti e ne acquisiranno anche l’uso”.

Un terrificante incantesimo! Poveri pesci!

Un ultimo raggio di sole, colpì le acque dell’oceano, provocando uno scintillìo di luci.

Tale spettacolo per un attimo rabbonì il mago.

Addolcito, lui aggiunse quindi, che l’incantesimo sarebbe stato casuale.

Questo significa, che non tutti i pesci avrebbero avuto tale sorte.

Soddisfatto del suo sortilegio, se ne andò e non si seppe più nulla di lui.

Da quel giorno, l’Oceano Silenzioso si chiamò Incantato.

Sarebbe stato sotto incantesimo, fino al giorno in cui lui, o un altro potente mago, non fosse tornato a liberarlo.

A causa di questa magia, alcuni pesci sono stati trasformati…

 

Dr. Gil

 

 

2 Commenti

  1. Trovo molto suggestive alcune parti, che in apparenza dovrebbero essere semplici, e si rivelano invece come immersive e molto piacevoli. La racconterei a un bambino ☺️, proprio come dice l autore. È molto carino per qualcuno che non aveva mai scritto, lo trovo ben fatto. Qualche pecca di punteggiatura e magari inesperienza sul primo tratto del racconto. Ma in complesso mi è piaciuto molto☺️

  2. Racconto molto ben scritto, interessante e perfetto da leggere ai bambini. Si vede che all’autore piace scrivere ed e’ in contatto con la sua naturale fanciullezza ben integrata con lo sviluppo sano e cosciente di sé. Grazie per questa favola che contiene perle di saggezza.


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