Viaggio al centro di se stessi – Valeria Fiore

Verso la notte chiuse gli occhi

per ritrovarsi alla luce

che i sensi accecò.

Vide il sole qual è

prender vita da sé

e capì che al buio

niente avrebbe eco

e il destino sarebbe solo

un minuscolo tiro a vuoto.

– Potrete uccidermi ora,

ma ciò che ho a cuore

vivrà ancora –

Pensò.

*

Quando accetti così la morte

nasci per sei milioni di volte

e all’esistenza

come un miracolo

succedi.

*

Pazientemente grattò via

la crosta al mondo incalcarito,

questo bianco e nero sbiadito

che incalza la nostalgia velata

da città invernale,

ammantata in grigi pilastri

e delicati brusii angosciati.

D’un tratto

ogni cosa piovve

e rimandò

al mare freddo,

vento infernale;

ogni cosa rimandò a sé

come boomerang fedele,

calamita in canna.

*

Ascolta!

Questa è l’arte suprema del prossimo a Dio,

la professa colui che sferza la fine

con l’elegante attimo struggente.

Ed ecco il traghettatore

che vanga e mostra la soglia

Ma non lui è chi la varca,

ricorda:

del viaggio è solo la barca;

volto originale

ormai reso noto.

*

A te sta saggiare

viaggiatore;

chi muove passi in tua vece

copre da anni la tua vera voce,

questo maestro che insegui

per l’adagio di vita

è una tregua e non la via!

*

La verità è interpretazione

il bravo attore naturale

intraprende meditazione

e s’adatta ad ogni dimensione

come l’acqua da un vaso a un fiore;

d’ogni interstizio è pertinente

poiché tutto è impermanente.

*

Contrariamente a quanto si dice

la VERA storia

dev’esser facile

e non fragile.

Medium è l’artista

involucro d’idee

animato e abitato in cranio

dai suoi stessi sentimenti.

Non andiamo forse come loro

a incidere tempo sull’arte

come detenuti giorni ai muri?

Incolonnati,

graffiti lineari,

tacche in successione

istantanea e crescente,

viviamo.

Lenta è la maturazione

della parola,

capire per lenti graduali

la via

che forma la strada.

Sparviero spavaldo

senza remore è lo scalpello,

se non sfuggisse di mano

poco sarebbe considerato bello…

poco sarebbe sano

nella perfetta crisi

dove poter sperimentare,

sfruttando tutto il potenziale,

quel che siamo venuti a fare.

E se a questo non giungi

è comunque un contesto

a fare il resto del testo.

*

Tutto è illusione

tendere a se stessi una copiosa finzione:

siamo già tutto

siamo già dove siamo passati

passeremo dove ancora

non siamo stati,

tutto è già accaduto:

siamo già caduti,

tutto è già successo:

siamo già in progresso.

*

Nascita,

crescita

e morte

sono tre punti sovrapposti nell’evoluzione;

passato,

presente

e futuro

sono un unico piano temporale.

Un istante è lo scopo;

una conquista,

una lezione.

*

Superflui vani ostacoli

s’ammassano su per la montagna,

è ciò che devi scalare a far la vetta

e questi insignificanti

contraffattori di virtù

proveranno

a farti pezzo dell’ingranaggio

a ridurti a un sasso

e calarti giù

per tagliar la smania

che tende dopo l’uomo,

per fermar la corsa a superarsi.

Una colonna dovrai costruire dall’alto

e se ti faran tremare

saran comunque loro

a temere di veder

crollare pietre

contro il proprio vento!

*

Il passato è un fattore esterno.

Come l’albero immobile

erge sullo sfondo variabile,

così l’Essere

fisso s’erige

imperturbabile.

*

La vita è un cane

che gioca a mordersi la coda,

è un ricordo paradossale

ai margini del vetro.

E’ un’idea

neutra

se non eterea

a trasformare

l’essere nel mantra più possente.

E’ l’eterno a vederci androgini,

a volerci indigeni nello spirito,

siamo questo

e quello

siamo niente

e tutto,

siamo solo quando

riempendo il fondo

il flusso sborda,

quando ricolmo

tutto te stesso abbonda

e dona e crea,

sconfina, dilaga:

si condivide.

*

Quando il carattere

nasce sotto una buona stella,

Fortuna,

lascia per scia un sorriso.

Chi prova la gioia di creare

la paragona solo a quella di donare.

E se qualcuno ti fa un regalo

non offenderlo mai con il denaro.

*

Per professare l’uguaglianza

l’unico atto è disidentificarsi.

Siamo tutti diversi

e bisogna trovare

quello Stato in cui

tutto è primordiale.

Non è un tribunale comune,

lo stato perenne dell’essere,

comprendi!

Quando sai tutto necessario

e a nulla dai più importanza,

quando senti,

questo,

è il supremo Stadio!

Non è prestigiatore chi svanisce a tratti d’io

è solo un ricercatore che si trova e disperde

a luci alterne.

Ma le vere lanterne

che splendono sulla tua pelle,

lucerne squame di lucertola,

a ogni tramonto infuocano l’anima

che a giorno risorge in nuova muta

color d’aurora.

*

Così muori a nuova vita.

Pensiero danzante

s’insinua e volteggia

seduttivo nel mentre…

nascere di propria innata

natura

senza dubbi di classe e di genere,

come ha disposto

il creato

senza tanto aver pensato.

Celebrando e non “cerebrando”.

*

Basti per tutti

un unico desiderio:

tornare in una casa piena d’amore

e non volere più altro per potervi restare,

questo, è,

l’ultimo bramoso uomo

prima dell’uomo solo.

*

Operatori di coscienza,

pensatori altalenanti

come baleni,

pozzi abissali di conoscenza,

sono rare stelle moventi,

vuoti di cielo,

ovvie luci soffuse

poco diffuse;

vite poco notate

eppure più dotate:

crescita cometa;

ponte da qui all’infinito.

Evoluti valori millenari

così splendono sulle tue cellule lucernari.

Dorata aura

sfuma l’aurora della tua anima.

*

“Così parlò Zarathustra.”

*

Quando poi, infine, il faro scorse

i poli del suo equilibrio

si fusero all’arrivo

e una linea veloce

unita all’orizzonte,

indissolubile e parallela

scorse sull’ignoto.

– Tu credi nel Signore? – gli chiesero

– In questo momento credo solo che ho fede, Signore.-

intonò ironicamente

e s’avvolse nella luce

più bianca del Polo.

*

Solo la fede àncora le radici

ed esplode frutti in cielo.

Bisogna vedersi come universi compressi,

con la sicurezza centrale

che niente in realtà

è casuale.

*

Noi siamo quella luce

e dentro altro non v’è.

Perché io sono l’insetto che schiaccio,

l’amico che abbraccio,

l’amante che vaglia il cuore,

sono quel che vedo

e dentro tocco invano…

sono tutto ciò che esiste e resiste,

tutte le personalità

che ogni volta leggeranno

questo scritto

sempre in modo differente.

*

Quando a destinazione,

il ricercatore chiese

la verità sull’amore…

solo i numeri

riconobbero la lingua del suo domandare

…e d’amore,

si sa,

se ne conta

sempre e solo UNO.

 

1 Commento

  1. Non avevo ancora mai letto niente che mi lasciasse così profondamente colpita, ho assaporato ogni verso con gioia fremendo per quello successivo, ho letto tanto, ho letto tutto…
    Complimenti Valeria è spettacolare, unica nel suo genere, ringrazio di cuore per aver potuto scorrere questa meraviglia 🐚🥰


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