Nuda terra – Maria Rosaria Vadacca

 

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Nuda terra ricopri ad ogni passo i giorni senza tempo e piangi lacrime asciutte.

Non temo la notte,

temo ciò che il buio nasconde,

temo i passi lontani del tuo andare

e lo svanire della voce.

Avessi mai pianto,

quanto calore uscirebbe

da ogni sguardo,

pronto a scaldare quella terra spoglia dei tuoi baci,

tra le colline apparenti dei sogni.

Potessi essere io stessa terra feconda e partorire meraviglie

tra un volo leggiadro e un’ala storta, stordita e libera

tra forti braccia, le tue,

per poterti bastare,

strappare la pelle dai ricordi

e cucirli addosso al nostro domani.

Potessi averti ora tra le mani

senza scappare ancora e altrove,

di rifugio la tua schiena,

culla dei respiri.

Ascoltami: vedi come fuggo dai miei abissi?

Dal cuore rotto passa la tua luce,

ci basteremo amandoci,

e non dovrò morire ancora

se ogni lacrima

avrà il tuo sapore,

legandosi alla vita.

 

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